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Gavoi. Tante scarpe rosse nella giornata della donna per ricordare una donna.

E' la proposta lanciata da un gruppo spontaneo

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Gavoi. “Scarpette rosse” è una fiaba di Andersen. E’ anche un film del 1948. E comprare un paio di scarpe rosse è il vezzo di una donna elegante, che non vuole passare inosservata. E già perché il rosso è un colore che porta in se tanti significati. Non parliamo però ne di consigli di moda, né di successi cinematografici. Ma di un numero, in crescita esponenziale, che è quello delle donne morte ammazzate in Italia nell’ultimo quinquennio: una strage.


Elina Chauvet è una donna che ha posto il suo modo di fare arte a disposizione della lotta contro la violenza sulle donne. E’ una artista messicana che ha pensato a un’installazione artistica aperta alla partecipazione di chiunque voglia contribuire alla denuncia. Tutto nasce a Ciudad Juárez, città di frontiera nel nord del Messico dove, a partire dal 1993, centinaia di donne vengono rapite, stuprate e assassinate. La prima rappresentazione di Elina è lì che si svolge. Centinaia di scarpe rosse su un percorso ben definito a ricordo dei tanti passi che quelle centinaia di donne non potranno mai più compiere.

L’otto marzo 2013 sarà per Gavoi e per la Barbagia intera un otto marzo che non si scorderà facilmente. Tante scarpette rosse occuperanno piazza sa Serra. E saranno le scarpe di donne comuni che aderiranno all’appello del gruppo che ha pensato a questa forma di protesta. Protesta contro il silenzio che ha tenuto per ben 5 anni un paese fermo a una sera fredda e triste, quando una giovane madre perdeva la vita ammazzata per volere di altri. Una manifestazione silenziosa per urlare al mondo che la mano che ha ucciso cinque anni fa a Gavoi è già stata condannata. Una condanna senza sconti di pena, senza se e senza ma, da parte di un paese ancora sconvolto e rattristato.

Appello alla partecipazione numerosa quindi: “L’8 marzo dalle 7.00 alle 23.00 portiamo un paio di scarpe rosse come simboli della lotta contro il femminicidio sistemandole silenziosamente presso la rotonda di Piazza Sa Serra a Gavoi”.
 

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