Partecipa a labarbagia.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Ovodda. Cristina Sedda: "l'incompiuta della strada per il lago ci preoccupa e non poco"

L'assessore provinciale Corosu: "fermi per il patto di stabilità"

Condividi su:

La strada che collega Ovodda alla centrale idroelettrica del Taloro è un cantiere aperto. Lo è dal 15 febbraio del 2011, giorno in cui la Provincia consegnò i lavori all’impresa I.co.ge s.r.l di Carbonia che avrebbe dovuto portarli a termine 160 giorni dopo. Di giorni, invece, ne sono trascorsi 793 è il cantiere è ancora in alto mare. Questo preoccupa e non poco il sindaco di Ovodda Cristina Sedda che conosce bene la pericolosità di quel percorso. Nato alla fine degli anni ’50, durante la costruzione della diga (grazie all’Enel che negli anni successivi la passò nelle mani del Comune), oggi è divenuto per Ovodda e il Mandrolisai di fondamentale importanza perché li collega direttamente alla 131. Inoltre, essendovi un dislivello di 400 metri di altitudine tra il centro abitato e la diga, in quei terreni sono allocate tante aziende agropastorali, oltre a vigneti e orti. Insomma ci passano tantissime auto tutti i giorni. “In questi anni abbiamo speso quasi mezzo milione di euro per metterla in sicurezza a causa dei continui smottamenti – ricorda il sindaco -. Poi nel 2011 sono iniziati i lavori della Provincia che l’hanno resa ancora più pericolosa, perché il cantiere è fermo. L’assessore provinciale ai Lavori Pubblici Franco Corosu a gennaio mi ha scritto per comunicarmi che avrebbero concluso la strada ad aprile, ma ancora non hanno ripreso i lavori e non mi ha più comunicato nulla, anzi adesso non riesco neppure a contattarlo”.  “Purtroppo non è il solo caso – risponde l’assessore Corosu – sono 17 i cantieri fermi in tutto il territorio. Siamo legati al patto di stabilità che non ci lascia spazi di manovra. Da un paio d’anni a questa parte a marzo terminiamo i fondi disponibili e dobbiamo fermare le imprese. In più abbiamo una Regione che non adempie ai suoi compiti. Ci devono 6 milioni di euro che ci avrebbero consentito di portare a termine qualche opera”. Ecco perché secondo l’assessore “pur comprendendo i sindaci che si lamentano per i cantieri fermi, devo pure dire che sbagliano bersaglio, sono altri i responsabili”. Inoltre la strada Ovodda-Cucchinadorza ha un ulteriore problema. “L’impresa appaltatrice ha problemi finanziari. Si è aggiudicata l’appalto con un ribasso del 42, 564 per cento e adesso non riesce a portare a termine il progetto”. I lavori sono stati realizzati “al 75 per cento” ci spiega l’assessore. “A gennaio scrissi al sindaco di Ovodda per comunicargli che ad aprile avremo chiuso finalmente il cantiere grazie ad un’impresa di Aritzo subappaltatrice. Purtroppo, e questa è notizia di questi giorni, l’impresa ci ha comunicato verbalmente che rinunciava all’incarico. Questo complica tutto. Adesso stiamo prendendo in considerazione, con gli uffici, l’eventualità di revocare l’incarico alla I.co.ge s.r.l. Ovviamente si allungheranno i tempi perché, pur optando per la procedura negoziata, ci sono dei tempi da rispettare”. E rivolgendosi al sindaco dice: “Abbiamo fatto il possibile per concludere il progetto ma purtroppo non dipende da noi”. Ed in quanto ai problemi di comunicazione tra i due enti risponde: “Non mi sono mai nascosto, rispondo a tutti. Negli ultimi 15 giorni ero fuori, per questo motivo non ho risposto alle chiamate del sindaco di Ovodda”.     

Condividi su:

Seguici su Facebook