Testimone e protagonista di un secolo. E’ così che si può definire Tziu Juvanne Maria Brilla. L’arzillo oniferese che ieri ha festeggiato il secolo con tutto il suo paese. “Cent’anni, ma non li sento. Sto bene, la salute non mi manca. Sono felicemente sposato da 69 anni (e questo è un altro bel traguardo!) e non posso desiderare di meglio. Il segreto è di portare tutti questi anni in modo leggero, senza farseli pesare troppo”. Un uomo che ha sempre guardato al futuro, senza troppo voltarsi al passato. Una gioventù all’insegna dei sacrifici: servo pastore da piccolo, ha conosciuto la fame, quella vera, che “con un pezzettino di pane passavi la giornata dietro al gregge, e ti doveva bastare”. Tempi difficili, molto duri che parlano di una Sardegna apparentemente lontana, ma che conserva lucidi i testimoni di un secolo di guerre che hanno portato solamente miseria. “La mia famiglia era povera, eppure sono arrivato a cent’anni. E non mi lamento di nulla”. Il lavoro prima di tutto: prima in campagna a fare il servo pastore, in seguito operaio specializzato nei cantieri per la costruzione delle strade, e dopo a Ottana, nelle due torri. Un uomo che ha vissuto in prima persona le trasformazioni profonde di un territorio: dall’economia fondata esclusivamente sulla pastorizia, ha poi visto nascere, svilupparsi e lentamente morire il grande sogno industriale. Dentro il quale ha lavorato e con il quale ha potuto portare avanti un bellissimo progetto di vita con Giuseppina (88 anni): sette figli. Una grande famiglia. E ieri l’allegria di un paese attorno a Tziu Juvanne, una festa enorme, con in prima linea il giovane sindaco Stefania Piras: “Oniferi non è da meno rispetto agli standard barbaricini riguardo ai centenari: abbiamo Filomena Murgia (101 anni), Battista Sale (102 anni) e altri due prossimi centenari nel 2013: sono la nostra vera ricchezza”.