E’ svanito all’ultima curva il titolo italiano. Valentino Bussu con il suo Acciaio stava dominando il palio quando il Lazio è passato in testa tagliando il traguardo per primo. “La vittoria era alla portata – commenta con un pò di rammarico il fantino barbaricino – purtroppo nell’ultima curva mi sono allargato consentendo al fantino toscano di superarmi. In batteria e semifinale ho sempre vinto. Peccato, ci rifaremo il prossimo anno”. Valentino con il suo Acciaio ha rappresentato tutta l’isola al palio nazionale del Casale. Lui che la Sardegna l’ha lasciata da un paio di anni per andare a vivere in Toscana dove coltiva il sogno della sua vita: quella di allenare e correre nei palii degli asinelli. 25 anni ollolaese doc Valentino vive a Siena “dove faccio l’operaio”. Ma allo stesso tempo gestisce con un socio, Francesco Ferrari, a Querceta in provincia di Lucca, un allevamento di cavalli e asini “dove li prepariamo alle gare”. Ed è lì che da un anno vive anche Acciaio, partito da Ollolai, dopo aver corso il palio de sos Vihinados. “Mi sto allenando per correre anche i palii dei cavalli – racconta il giovane – per il momento sono specializzato con gli asini, che sono la mia passione”. Passione tramandata dal fratello Giovanni che alla fine degli anno ’80 trionfava in tutti i palii paesani con il mitico somaro Antoni. “Le corse in groppa all’asino si stanno affermando in tutta Italia e noi ci stiamo preparando per essere competitivi. Partecipiamo alle corse in tutta Italia. Mentre con Acciaio mi piazzavo secondo al palio nazionale, il mio collega correva e vinceva il ‘palio de’ Micci’” (il famosissimo palio di Querceta). A fine maggio saranno a Ferrara, poi sarà la volta di Allumiere. Nel mezzo il palio a cui Valentino tiene di più: quello del suo paese. “Vogliamo vincere a Ollolai – ammette – per questo rientreremo con 3 – 4 asini compreso Acciaio”. Palio in notturna che si disputerà il 13 luglio nella piazza Marconi. La sua unicità ce la spiega Valentino: “A differenza di tutti gli altri questo si corre in piazza, in un circuito breve. Per questo lì è importante lo scatto, la reazione del somaro e del fantino. Una volta che sei in testa devi essere bravo a controllare la gara. Negli altri invece conta la resistenza dell’animale perché si percorrono dagli 800 metri fino ai 2 mila del ‘palio de’ Micci’”.