Anche la Saremar finisce nel mirino dell'Antitrust. L'autorità garante per la concorrenza ha inflitto nei mesi scorsi una multa di 4mila euro alla compagnia sarda che gestisce le rotte per le isole minori e che nel 2011 e nel 2012 aveva messo in mare le due navi volute dalla Regione per rompere il cartello dei “signori del mare”.
Secondo l'Antitrust, che ha condotto una lunga istruttoria dopo una segnalazione fatta da Grandi navi veloci, Saremar avrebbe omesso di separare l'attività di servizio pubblico, che la compagnia svolge nei collegamenti con le isole minori, da quella più marcatamente di tipo privatistico messa in campo sulle rotte tra Golfo Aranci e gli scali di Vado Ligure e Civitavecchia, collegando così la Sardegna con la penisola con le due navi Dimonios e Scintu. Un'attività che, secondo l'Antitrust, doveva essere separata dal resto dell'attività Saremar: in sostanza, sarebbe dovuta essere una seconda società a occuparsi dei collegamenti con la penisola, posto che la compagnia sarda ha in carico i servizi pubblici per le tratte tra la Sardegna e le isole minori.
La compagnia controllata dalla Regione si è difesa spiegando di aver gestito contabilità separate per i due rami di attività e di aver garantito la copertura delle due rotte sulla base delle indicazioni dell'amministrazione regionale, che ne controlla il capitale, per creare maggiore concorrenza sul mercato dopo i consistenti aumenti tariffari imposti dalle compagnie. L'Antitrust, pur riconoscendo che la violazione delle norme da parte di Saremar è avvenuta per un periodo di tempo contenuto e soprattutto su espressa richiesta della Regione, ha inflitto la sanzione di 4mila euro alla compagnia.
