NUORO. Emilio Zola e Annamaria Musio rispondono sui tempi di liquidazione delle fatture

Lista Civica Ripensiamo Nuoro - Emilio Zola e Annamaria Musio
15/01/2016
Attualità
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Sui tempi di pagamento delle fatture  ai fornitori da parte del Comune di Nuoro, intervengono anche i consiglieri di maggioranza della lista “Ripensiamo Nuoro” Emilio Zola ed Annamaria Musio i quali fanno chiarezza sulla confusione artatamente sollevata dal consigliere Saiu. Quest’ultimo, infatti, citando un pezzo dell’’intervento dell’Assessore Denti durante il Consiglio Comunale del 22 Dicembre, accusa una sottovalutazione del problema dei debiti ai fornitori da parte dell’Amministrazione Soddu. I termini in realtà sono ben diversi. Mentre al tempo del nostro insediamento la somma complessiva delle fatture ancora da pagare ai fornitori (sia di quelle scadute da un giorno che di quelle da un anno) era di circa 10 milioni due dei quali relativi all’anno 2014, ora il saldo si è dimezzato e una buona parte delle fatture ancora impagate sono state emesse tra novembre e dicembre 2015. Inoltre, rispetto all’ulteriore accusa avanzata sempre dal consigliere Saiu di aver “rettificato” al ribasso l’importo dei debiti da 6 a 5 milioni di euro, sembra un dato intuitivo pensare che si possa fare qualche pagamento tra il 22 e il 31 dicembre, ma probabilmente questa è una valutazione che solo chi ha un minimo di dimestichezza in materia di contabilità e consulenza aziendale possa fare per cui sarebbe buona cosa studiare e riflettere sui contenuti delle proprie affermazioni.

Certamente, dopo la pubblicazione dell’informativa sul sito del Comune -avvenuta con circa 20 giorni di anticipo rispetto a quanto previsto dalla norma - non ci aspettavamo alcun tipo di elogio sul miglioramento dei tempi medi di pagamento, ma almeno che i dati venissero riportati correttamente. Infatti, Saiu si limita a dire che i 71 giorni di attesa del 2015 sono troppi, e di questo siamo consapevoli anche noi. Però va detto anche, che rispetto ai circa 105 giorni di gennaio-marzo, nel quarto trimestre i tempi di pagamento si sono dimezzati fino ad arrivare ad evadere le fatture in 51 giorni. Siamo ancora lontani dai 30 giorni, ma nessuno ha la bacchetta magica, neanche chi denuncia un problema senza proporre soluzioni.

Si preferisce sorvolare sull’accusa di avere “inventato” il buco di bilancio perché appare impossibile spiegare una cosa a chi si rifiuta di capirla e preferisce, pur di avere visibilità sui mezzi di informazione,  fare squadra con coloro che, fino a qualche mese fa, contrastava a spada tratta.

 

 

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