AGNELLO IGP. La promozione passa anche dai sardi emigrati

redazione
29/01/2016
Attualità
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Continua la politica collaborativa e di inclusione da parte del Consorzio dell’agnello di Sardegna Igp. La linea portata avanti dal neo consiglio di amministrazione guidato dal presidente Battista Cualbu questa volta ha è andata oltre Tirreno trovando sostegno nella Federazione delle associazioni sarde in Italia (Fasi): oltre 70 circoli sparsi nel centro nord Italia che contano circa trentamila soci 
“Siamo persuasi che le sinergie siano il miglior metodo per promuovere il nostro agnello – commenta il presidente del Consorzio dell’agnello di Sardegna Battista Cualbu -. Il lavoro di squadra è sempre più proficuo, ed in quest’ottica non potevamo non collaborare con i sardi che per vari motivi hanno dovuto lasciare la propria terra. Stiamo parlando di circa 30mila persone, che sono rimaste legate e affezionate alla propria terra di origine. Sono emigrati di prima e seconda generazione e sono i primi tifosi dei nostri prodotti ed i migliori ambasciatori della Sardegna. Per questo stiamo programmando insieme una serie di iniziative”.

La prossima si terrà nel week end a Torino. Una due giorni dedicata alle eccellenze dei prodotti sardi e piemontesi promossa dal circolo locale “Sant’Efisio”, e che vedrà la partecipazione di tutte le altre associazioni degli emigrati sardi. 

“Con il consorzio abbiamo avviato una collaborazione per far conoscere tra i nostri soci l’agnello Igp di Sardegna ed i vantaggi della certificazione – spiega il presidente del circolo di Piacenza Bastianino Mossa, veterinario originario di Bultei – Promozione che ovviamente andrà oltre perché noi diventeremo poi ambasciatori tra i nostri parenti e amici”. 

“Già per Natale – ricorda ancora Mossa -, essendo alcune associazioni anche Gruppi di acquisto, abbiamo acquistato diversi agnelli Igp per i nostri soci. Inoltre nel prossimo fine settimana a Torino parleremo dei prodotti certificati ed in particolare dell’agnello. Vogliamo veicolare il messaggio del buon cibo, sano e genuino, dell’importanza di fregiarsi di un marchio e di conseguenza far conoscere i metodi di allevamento. Lavoro che porteremo avanti con il Consorzio Igp, auspicando di poter dare il nostro contributo all’economia sarda. Le nostre iniziative, infatti, non sono incontri di nostalgici e feste fine a se stesse ma finalizzate per contribuire a diffondere e conoscere la cultura e le produzioni sarde”.

 


 

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