Non si è ancora assestata la torbidità dell’acqua proveniente dalla sorgente di Su Gologone causata dalle abbondanti precipitazioni dell’ultimo periodo. La situazione è costantemente monitorata dai tecnici di Abbanoa, anche le analisi sono continue, ma trattandosi di una risorsa che non viene sottoposta a trattamenti di potabilizzazione intensi come avviene per l’acqua proveniente da bacini artificiali (ma garantita potabile dopo attenti trattamenti di disinfezione), è necessario che la Natura faccia il suo corso e che l’acqua ritrovi le caratteristiche di trasparenza già alla fonte.
A causare il fenomeno è infatti, come ormai noto in caso di sorgenti naturali (vedi sorgente di Santu Lussurgiu o sorgente di Luzzanas) un problema ricorrente che si verifica in caso di precipitazioni intense come quelle che nelle ultime due settimane hanno interessato la Sardegna.
Torbidità ancora dovuta a coda maltempo. L’evento, che si verifica ogni anno, è dovuto all’andamento stagionale delle portate d’acqua fornite da Su Gologone. Il passaggio repentino da un periodo di siccità a uno di abbondanti piogge comporta un improvviso aumento della torbidità.
Le analisi di venerdì segnalavano una diminuzione del fenomeno, ma le precipitazioni del fine settimana hanno fatto registrare una nuova impennata. L’aggiornamento è stato comunque comunicato alla Asl e ai sindaci di Oliena e Dorgali, i due centri approvvigionati dalla sorgente.
Nei tubi dell'acquedotto entra acqua proveniente direttamente dalla sorgente, che dopo trattamenti di disinfezione (necessari perché vengano rispettate le caratteristiche di conformità) arriva poi ai rubinetti delle case. Trattamenti che chiaramente non incidono sulla torbidità. Quello che sta accadendo da due settimane è che l’acqua in arrivo si presenta torbida, tanto da non poter essere utilizzata a fini alimentari ma solo a fini igienici.
Potabile l’acqua in arrivo agli altri centri del Nuorese.. Nei centri vicini stanno invece operando a pieno regime i potabilizzatori di Taddore, che tratta l’acqua del Cedrino, e di Jann’e Ferru, alimentato dagli invasi di Olai e Govossari, dal quale dipende l’erogazione di acqua potabile a gran parte dei centri del nuorese compreso il capoluogo.