Consorzio agnello Igp: La carne di agnello fa bene e va incentivato il suo consumo

redazione
18/03/2016
Attualità
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“L’avevamo detto quando si era diffuso l’allarme dell’OMS, e ora anche un altro studio da una delle più importanti università del mondo, conferma ciò che abbiamo sempre sostenuto: la carne rossa non fa male, anzi il suo consumo è fondamentale per la corretta alimentazione”. Lo afferma il presidente del Consorzio di Sardegna per la tutela dell’agnello Igp Battista Cualbu, che si fa forte anche dell'ultima pubblicazione sulla rivista scientifica Nature a firma di Katherine D. Zink e Daniel E. Lieberman, del Dipartimento di Biologia evolutiva dell’Università Harvard: secondo i loro studi la carne è stata fondamentale nel processo di evoluzione della specie umana, perché quando l’uomo ha iniziato a trattarla, cucinandola e tagliandola, questo gli ha permesso un migliore apporto di calorie e quindi un migliore sviluppo intellettivo e anatomico.

In particolare il consumo di carne e il fatto che venisse tagliata prima di cucinarla, ha consentito all’uomo un maggiore apporto di calorie a fronte di una minore masticazione che invece prima era necessaria per consumare quantità elevatissime di vegetali: questo gli ha consentito di modificare l’apparato dentario, che è diventato più piccolo, modificando così le ossa del collo e del cranio e favorendo lo sviluppo del cervello.

“Senza il consumo di carne, che a partire da 500 mila anni fa si è avvalso anche della tecnica della cottura, non saremmo quello che siamo – continua Battista Cualbu – ed è ancora più fondamentale oggi, per lo sviluppo e crescita dei bambini e dei ragazzi”.

I recenti studi dell’Università di Sassari, ad opera del professor Giuseppe Pulina, individuano nella costante assunzione di carne, il presupposto fondamentale per una corretta crescita dei nostri ragazzi: “i grassi di origine animale sono necessari nella dieta dei neonati e dei bambini per via del loro elevato apporto energetico: inoltre la carne è una fonte importante di acidi grassi essenziali, oltre che di ferro e zinco senza i quali si hanno ritardi nello sviluppo neuropsichico, motorio e cognitivo dei bambini”.

Non consumare carne, specie in età infantile, comporta quindi “alterazioni della vista e dell'intelligenza nei bambini”.

Tra le tipologie di carni individuate come quelle con le caratteristiche più adatte alla crescita dei nostri ragazzi c’è quella dell’agnello da latte “la più indicata quando si inizia lo svezzamento, perché digeribile e in grado di fornire gran parte di quei componenti essenziali che sono fondamentali in tenera età” afferma invece Patrizia Pitzalis, direttrice del Consorzio di tutela agnello di Sardegna.

I maggiori esperti di alimentazione consigliano dunque di mangiare carne e di mangiare soprattutto carne di qualità proveniente da allevamenti allo stato brado e semibrado certificati e che rispettano il benessere animale: “abbiamo in Sardegna l’eccellenza per quanto riguarda la produzione di carne di agnello, che ha caratteristiche precise e definite nel disciplinare di produzione e che come Consorzio garantiamo su tutta la filiera, certificando con l’etichetta di indicazione geografica protetta, una carne sana, e adatta per tutte le età”.

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