OLLOLAI. Arrivano le cartelle senza interessi e sanzioni: "la gestione del bene comune necessita della fattiva collaborazione tra ente pubblico e cittadini"

redazione
21/03/2016
Attualità
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OLLOLAI. Sono in arrivo le cartelle di accertamento da parte della società incaricata dal Comune per riscuotere i tributi locali. Si tratta dell’accertamento per il versamento mancato o parziale dei tributi quali Imu, tari, tasi. Il calcolo delle somme da pagare consta di una importante novità introdotta dal Consiglio Comunale il 23 gennaio e votata all’unanimità, che introduce la valutazione caso per caso delle motivazioni del mancato pagamento, individuando le cause che hanno indotto all’omissione: “premesso che la gestione del bene comune necessita della leale collaborazione tra l’Ente pubblico ed il cittadino e che, nella particolare materia dei tributi locali, la leale collaborazione è imprescindibile al fine di ottenere il risultato di pagare poco e tutti - si legge nella delibera - a tal fine, pare utile tutelare i cittadini-contribuenti, secondo il principio dell’affidamento e della buona fede”. 
 

I fatti. A fine dicembre molte famiglie ollolaesi hanno ricevuto delle cartelle di accertamento, su somme mai versate, con l’aggravio di sanzioni e interessi. “Somme mai versate nella maggioranza dei casi – racconta il Sindaco Efisio Arbau – dovute alle divergenze tra superfici tassabili e dichiarate: prima del 2005 lo stesso ente comunale aveva proceduto alla misurazione delle superfici da tassare, e questi elementi presenti in archivio comunale, si sono scontrati nell’incrocio dei dati, con i calcoli effettuati dagli stessi cittadini”. Si tratta di errori a cui è possibile porre rimedio ma senza le sanzioni che implicitamente riconoscono al cittadino un comportamento sbagliato.
“Se è l’ente comunale a sbagliare, è giusto che riconosca i propri errori senza gravare sul cittadino – conclude Arbau – per questo abbiamo deciso che se il cittadino incorre nell’errore per ritardi, omissioni od errori dell’amministrazione stessa, non resta che prenderne atto e porre rimedio. Abbiamo gli strumenti per accertare la buona fede, attraverso la verifica degli archivi comunali, dove sono presenti i dati di quelle misurazioni, e possiamo in questo modo scovare i furbetti dell’ultima ora”.

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