L'Unione Comuni Barbagia su attentato a Marteddu: "necessario un appello al dialogo e un invito alla partecipazione attiva e democratica per tutti i cittadini"

02/04/2016
Attualità
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Mentre si susseguono in tutta l'isola gli attentati agli amministratori e ai funzionari pubblici la Sardegna di mezzo segna il primato di questi vili atti. L'elenco è ormai uno stillicidio: Desulo, Norbello, Belvì, Bottida per citare a memoria i più recenti. L'ultimo episodio, in ordine di tempo, ha colpito il sindaco di Orotelli, al quale va il nostro abbraccio e incoraggiamento. L'amministrazione di Orotelli condivide progettualità con L'Unione dei Comuni Barbagia e collabora con la stessa alla gestione di diversi servizi. Indignazione e solidarietà sono ormai sentimenti scontati e purtroppo gli attestati di stima e vicinanza non sono più efficaci anche se doverosi.

È invece necessario un appello al dialogo e un invito alla partecipazione attiva e democratica per tutti i cittadini.

Gli amministratori pubblici dei piccoli comuni sono in trincea di fronte a questa inciviltà che, vogliamo sperare, coinvolge pochi criminali. Ma questo fenomeno ormai sta diventando costume in molte realtà. Chiunque pensi di ottenere qualcosa per se o per il territorio attraverso questi attentati dimostra semplicemente ignoranza e indole violenta. Gli amministratori tutti sacrificano parte della loro vita personale spendendosi per il bene pubblico e per tutti i concittadini. Possono incorrere in errori ma attraverso il confronto costante si impegnano a ridurre questa eventualità al minimo. Hanno uffici e porte aperte e sono pronti ad ascoltare e accogliere proposte, critiche costruttive e a tentare di risolvere le problematiche di tutti nonostante le difficoltà di una congiuntura politica e economica complessa e avara con le nostre piccole realtà.

Si va verso una tornata elettorale amministrativa sotto il cattivo auspicio delle bombe, del fuoco e degli spari.  Chi ancora vuole vivere al centro della Sardegna deve prendere consapevolezza di questa problematica, non giustificarla in alcun modo, combatterla attraverso azioni solidali e democratiche all'interno delle comunità. Se i nostri paesi non  mostreranno reazioni adeguate alla violenza sempre più spesso le amministrazioni della Barbagia si vedranno governate dai commissari prefettizi a discapito dei cittadini onesti, ma anche di quei pochi violenti che hanno favorito un tale degrado culturale, politico, sociale ed economico. È inutile pensare che questo problema possa essere risolto solo con soluzioni repressive calate dall'alto, con gli interventi e buoni auspici dei ministri o dei vertici regionali.

La responsabilità verso il futuro delle nostre comunità è nelle mani dei cittadini onesti e da noi tutti si attende una reazione decisa, civile e coraggiosa.

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