OLLOLAI. Anche le seconda casa a un euro è andata: ancora tanta la curiosità sull'iniziativa

In risposta al servizio di Striscia la notizia "una legge regionale chiara che prevede le cessioni a prezzo simbolico"

redazione
03/05/2016
Attualità
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E’ stata suggellata una nuova acquisizione a Ollolai, nell’ambito del progetto case a un euro, che da due settimane a questa parte ha avuto tanto risalto mediatico grazie all’interessamento di numerose trasmissioni e tg.

A impegnarsi a recuperare un altro immobile del centro storico, due giovani fratelli di Ollolai, emigrati per lavoro ma con solide radici verso il loro paese. Sono Claudia e Piero Cottu gli intraprendenti che vogliono prendersi cura di una casa nel rione Papassinu, ristrutturandola e rendendola nuovamente abitabile.

Agli occhi dei pochi abitanti del vicinato, un piccolo miracolo questo, alla luce del fatto che i residenti sono veramente pochissimi oltre che tutti avanti negli anni.

E di certo i due giovani non ci hanno pensato due volte a cogliere al volo l’opportunità e avere una loro casa nel paese a cui sono tanto legati e che hanno conosciuto durante le vacanze estive.

Continuano ad arrivare intanto  le richieste di informazioni da posti più o meno lontani, numerosi anche da Sassari e Cagliari (ma stamattina nella piazza centrale anche una coppia di albanesi) mentre piano piano gli ollolaesi cedono quei ruderi, diventati un fardello per molti, o un lontano ricordo demolito dall’incuria.

Continua anche la ribalta mediatica “grande e inaspettata – ribadiscono dall’amministrazione comunale – soprattutto perché ha generato una visibilità senza precedenti al nostro piccolo paese. Solo stamattina avevamo due troupe televisive”.

Mentre di ieri sera il servizio di Striscia la notizia, sui possibili accertamenti da parte dell’agenzia delle entrate per l’irrisorio costo a cui vengono cedute le case, cosa che per la trasmissione potrebbe portare a cartelle di accertamento verso chi acquista. Efisio Arbau, sindaco di Ollolai e ideatore del progetto risponde: “si tratta della diretta applicazione di una legge regionale che espressamente prevede che l’ente comunale dopo averle acquisite, ceda a prezzo simbolico le case, che ripetiamo sono fuori mercato perché praticamente dei ruderi. L’Agenzia delle Entrate sa che esiste una legge che lo permette, per cui i possibili interessati a case a un euro non incorrono in alcun rischio”.

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