"Alla scoperta delle api", evento a Vimodrone con la sarulese Annalisa Balloi, la tonarese Natascia Talloru e la scrittrice-apicoltrice di San Sperate Cristina Caboni

Massimiliano Perlato
27/06/2016
Attualità
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Un tragitto “alla scoperta del mondo delle api” quello che si è svolto nella biblioteca comunale di Vimodrone nel pomeriggio del 25 giugno, grazie all’intuizione del circolo sardo “La Quercia”. E per metterlo in pratica, era imprescindibile l’ecletticità e il dinamismo del Presidente Carlo Casula che per concretizzare l’evento si è poggiato su relatori di prim’ordine del mondo-Sardegna, quali la scrittrice Cristina Caboni, apicoltrice giunta da San Sperate per l’occasione, che ha presentato la sua opera letteraria “La custodia del miele e delle api”, e la microbiologa Annalisa Balloi, originaria di Sarule da un decennio trapiantata in Brianza per lavoro, coinvolta in numerosi programmi di ricerca tanto da plasmare una sua Start up Micro4yoU.  Una realtà  imprenditoriale e di ricerca germogliata per favorire lo sviluppo di nuove imprese ad alto tasso di innovazione ed elaborare “green technologies” a base microbica destinate ai settori agro-alimentare e ambientale. Annalisa ha brevettato un procedimento per il biorestauro attraverso l’impiego di microrganismi e un prodotto microbico per api in grado di proteggere questi insetti, la cui salute è importante per l’ecosistema del pianeta, da patologie batteriche aumentando le loro difese immunitarie e contrastando il bacillo della peste americana. Il cerchio si è chiuso con una degustazione di miele, formaggi e birra artigianale prodotti dall’azienda “Terrantiga” di Francesco Caboni. L’ultima parte è di pertinenza del progetto “Sarda Tellus” della Federazione delle Associazioni Sarde in Italia, che riguarda la promozione dei prodotti sardi e dei suoi territori nei luoghi ove sono collocate le numerose associazioni degli emigrati sardi. Ed è su questo significativo apporto che la Presidente Serafina Mascia è intervenuta concisamente alla manifestazione di Vimodrone. Così come brevemente si è interposta agli albori del pomeriggio l’Assessore alla Cultura del Comune di casa, Osvalda Zanaboni, privilegiata nello stimare la qualità del supporto socio culturale nel territorio del sodalizio battente bandiera con i quattro mori. Mansione ardua superata a pieni voti è stata quella della moderatrice Natascia Talloru, sarda di Tonara, che con parsimonia e  infinitesimale loquacità ha condotto le operazioni nel tavolo degli interventi, incalzando i relatori e rendendo passionali le loro ingerenze. Ed è così che Cristina Caboni ha intrapreso un coinvolgente viaggio nella descrizione del suo libro edito da Garzanti, ambientato nell’immaginaria Abbadulche, terra sarda circondata dal mare dove le api sono la parte meravigliosa del racconto con la loro dolcezza e i sapori del loro miele. Un libro che ha la valenza del riscatto esistenziale che si percepisce nella protagonista Angelica, donna forte e padrona delle sue scelte, in viaggio per l’universo alla ricerca di api da salvare e apicoltori da aiutare. Una paladina fiera ed indipendente capace di discernere il vero significato delle piccole cose con compagno di viaggio, il mondo istintivo delle api. La peculiarità del libro di Cristina, oltre a rammentare aspetti di una società matriarcale di una Sardegna oramai remota, comprende l’aspetto fortemente naturale utile per far apprendere un mondo ai più sconosciuto che nella sua delicatezza e nel dialogo quasi prosaico con quest’insetto, è affascinante. La curiosità dei presenti nell’afosa sala di Vimodrone è sempre stata alta anche nella descrizione dei mieli che Cristina produce nell’isola: timo, tarassaco, maro, trifoglio, corbezzolo, asfodelo, cardo, nespolo, acacia tanto per citarne alcuni. Attenzione che è rimasta elevata quando si è passati ad enunciare l’aspetto scientifico del Pianeta Api con Annalisa Balloi. Laurea alla facoltà di Biologia dell’Università degli di Studi di Cagliari, si è sempre occupata di diversi aspetti della materia: dalla fisiologia degli insetti ai problemi legati alla desertificazione in ambiente mediterraneo. Ha poi seguito un dottorato in biotecnologie microbiche alla Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Milano. Durante questo lasso di tempo è stata coinvolta in diversi progetti di ricerca sia applicata sia di base, dove la gestione della risorsa microbica possa essere utile per conoscere e migliorare molti aspetti delle attività umane. Con il suo team ha studiato i microrganismi delle api. Un lavoro  che ha portato all’individuazione di un mix di batteri, già presenti nell’intestino dell’ape che, se somministrati nelle giuste proporzioni e quantità, agisce con un effetto probiotico, proteggendo tali insetti, e soprattutto le larve, da patologie batteriche migliorando così la resa dell’alveare. Visti gli interessanti risultati, con i colleghi ha sentito la necessità di non confinare i risultati scientifici all’ambito accademico ma renderli usufruibili a chi ne ha maggiormente bisogno. Per questo motivo è stata fondata lo spin-off Micro4yoU, con l’intento di arrivare quanto prima ad un prodotto commerciale (Micro4Bee) disponibile a tutti gli apicoltori.

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