Visna maedi: il sistema sanitario mette in dubbio (verbalmente) le diagnosi ma non propone soluzioni"

a cura della redazione
02/07/2016
Attualità
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Sono passati quasi due anni da quando la Coldiretti ha segnalato alla Regione la presenza, in varie aziende ovine dell’alto oristanese, di sintomatologie gravi riconducibili alla Visna Maedi, una lentivirosi degli ovini, attestata da apposite diagnosi della Asl Oristanese.

Le ripetute richieste di azione da parte di Coldiretti, con lettere ed incontri che hanno coinvolto l’assessorato regionale alla Sanità e all’Agricoltura, portarono alla costituzione, nel giugno dello scorso anno, di un tavolo tecnico di lavoro sulle lentivirosi degli ovini.

Il Tavolo, in una riunione tenutasi il 15 ottobre, alla presenza degli stessi Assessori alla Sanità e all’Agricoltura, ha messo in dubbio le diagnosi realizzate sino a quel momento, evidenziando la necessità di procedere con ulteriori analisi per precisare l’origine delle gravi sintomatologie riscontrate sui capi ovini, alle quali far poi seguire le azioni di profilassi e di risanamento.

Purtroppo sono trascorsi ancora 8 mesi senza alcuna risposta concreta per le aziende: ad oggi non ha avuto avvio nemmeno il percorso diagnostico utile a capire le reali cause della sofferenza nelle greggi.

In sostanza, il sistema sanitario regionale, dopo ben 8 mesi, non ha saputo fare altro che metter in discussione, solo verbalmente, le diagnosi fino ad ora prodotte, senza attivare nessun meccanismo efficace ed ufficiale atto a togliere dall’incertezza le aziende interessate.

Per il direttore Coldiretti Oristano, Giuseppe Casu, "si tratta di una situazione indecente ed inaccettabile. A tutt’oggi gli allevatori non conoscono i motivi che determinano la sofferenza delle greggi e la conseguente perdita di reddito. Se non si tratta di visna maedi, si dica con chiarezza e subito, quali sono le reali patologie e quali le misure necessarie per ripristinare la normale gestione degli allevamenti".

"Purtroppo - commenta ancora il direttore provinciale della Coldiretti - decisioni e comunicazioni incoerenti servono solo ad acuire l’emergenza delle imprese e a compromettere definitivamente il rapporto di fiducia tra aziende zootecniche e istituzioni pubbliche".

"La sensazione - sottolinea Casu - è di un sistema sanitario che nel suo complesso non riesce, o si rifiuta, di dialogare con le imprese e, ancora peggio, è incapace di fornire risposte e soluzioni. Per un anno si è attivata una sorta di melìna tesa a negare il problema e a spostare le prospettive di azione"..

Ora occorre dare seguito immediato alle decisioni  assunte dal  tavolo tecnico regionale, chiarire le cause delle manifestazioni sintomatiche, e avviare un percorso di risanamento, supportando le imprese maggiormente colpite anche in termini finanziari.

In assenza di tali risposte, alle imprese non resterà altra strada se non quella di proseguire nei percorsi legali già attivati.

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