Il caso dei pastori di Fonni minacciati di esproprio per il termodinamico: situazione assurda e la politica con chi è?

18/08/2016
Attualità
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"Il caso dei mega progetti del solare termodinamico ha dell'incredibile e merita una netta presa di posizione da parte della Regione".

Coldiretti Sardegna che dal primo momento si è schierata a fianco degli agricoltori e allevatori di Gonnosfanadiga, Guspini, Villasor e Decimoputzu minacciati di perdere i propri terreni a favore di due mega impianti solari termodinamici, presentando anche delle osservazioni al ministero dell'Ambiente, conferma la propria vicinanza alla famiglia Cualbu e a tutti gli agricoltori coinvolti e chiede il pronunciamento della politica sarda in questa assurda vicenda che vede diversi imprenditori agricoli lottare e spendere soldi per difendere la propria terra frutto spesso di generazioni di lavoro e unica fonte di sostentamento.

"E' davvero una situazione assurda – commenta Battista Cualbu presidente di Coldiretti Sardegna -, ormai non siamo neppure sicuri a casa nostra. In nome di una pubblica utilità (anche se non si capisce di quale pubblico) si vuole cancellare la storia di diverse famiglie, esponendole a ingenti spese per difendere la propria proprietà. Chi ci rappresenta nelle massime istituzioni – secondo il presidente della Coldiretti Sardegna - non può tacere ma ha il dovere di esprimersi, secondo noi, a favore e in difesa di chi attraverso il proprio prezioso lavoro, è tra gli artefici di quell'agroalimentare made in Sardinia tanto decantato ma spesso, soprattutto nei momenti di difficoltà, lasciato solo".

"Si tratta – continua sulla stessa linea il presidente di Coldiretti Cagliari Efisio Perra che ha ribadito la posizione della Coldiretti anche il 2 luglio scorso a Gonnosfanadiga durante l'ultimo sit-in dei comitati contrari agli impianti - di una progetto calato dall'alto e rifiutato dalle popolazioni locali. In questo modo si mette in discussione il diritto e la certezza della proprietà privata".

"In pratica ci stanno dicendo che chi ha i soldi ha il diritto di comprare la storia e la dignità di chi non ha tanta disponibilità economica – evidenzia ancora Efisio Perra -. Si nega ogni diritto a uomini e donne che dignitosamente e con grandi sacrifici hanno scelto e vogliono continuare a fare i contadini e i pastori. Inoltre – rimarca - oltre ad umiliare le persone, rischiamo di perdere centinaia di ettari di terra ad alta vocazione agricola. Ma se davvero prevalesse questo principio che futuro potrà avere la nostra agricoltura?".

"Lo spazio per le energie rinnovabili c'è ed è anche compatibile con l'agricoltura e la pastorizia – evidenzia Battista Cualbu –. Si tratta solamente di avere buon senso e finirla di rifugiarsi dietro i silenzi di convenienza o delle leggi astruse. La Coldiretti non è abituata a chiudere gli occhi nè a trincerarsi dietro proteste fini a se stesse, ma sa assumersi le proprie responsabilità. Abbiamo tante aree (quelle industriali dismesse e compromesse dal punto di vista ambientale per esempio) da destinare alla produzione energetica e non ci sembra il caso e non ci sono le condizioni, ancor meno la necessità di pubblica utilità, per poter sacrificare suolo agricolo. Anzi rivendichiamo a gran voce l'utilità pubblica dell'agricoltura".

"In questo momento – concludono i due presidenti – non serve l'ignavia ma posizioni chiare da parte di tutti ed in particolare dal mondo politico (la Giunta e il consiglio regionale, ma anche i parlamentari sardi). E' in casi concreti come questi, e non nei comizi, che si evince la vicinanza all'agricoltura". 

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