Domani a Banari faccia a faccia tra i dirigenti di Coldiretti Sardegna e i fratelli Pinna

a cura della redazione
09/09/2016
Attualità
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Si terrà domani, sabato 10 settembre, a Banari la V° edizione della rassegna dell’agroalimentare, l’Arte che Ama la terra, promossa dal  Comune di Banari, l’associazione Banari Comunità ospitale Borghi autentici d’Italia, l’associazione corale su Cuncordu banaresu e la Fondazione Logudoro Meilogu, con la collaborazione di Coldiretti Sardegna e di Campagna Amica.

L’appuntamento metterà in mostra, per tutta la giornata, le eccellenze dell’agroalimentare sardo: dalla cipolla dorata di Banari, ai formaggi, vino, miele, pane, dolci, e prodotti dell’ortofrutta.

All’interno dell’iniziativa ci sarà (alle 10) anche un momento convegnistico, una riflessione sul prezzo del Pecorino romano e il prezzo del latte. Si tratta di uno degli appuntamenti più attesi della manifestazione perché metterà a confronto i protagonisti del comparto. Da una parte i rappresentanti della più importante industria casearia sarda, (il caseificio dei fratelli Pinna) Giommaria e Andrea Pinna e dall’altra il presidente e il direttore di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu e Luca Saba.

Un faccia a faccia, moderato dal giornalista Pasquale Porcu, che arriva al termine di una stagione travagliata per il mondo agropastorale sardo, con il prezzo del latte che è stato abbassato in corso di annata da 90 a 80 centesimi (dopo il ribasso di inizio stagione) e le lunghe polemiche proprio fra il mondo della trasformazione privata e la Coldiretti che ha sempre chiesto (invano) la trasparenza dei dati su produzione e vendita del formaggio. Dati che ha utilizzato il mondo della trasformazione per giustificare i ribassi di prezzo nel costo del latte.

Nel corso della stagione la Coldiretti, oltre a denunciare la mancanza di trasparenza e ad avanzare diverse proposte (tra le altre l’autority, un ente terzo che raccolga tutti i dati della filiera), ha anche presentato una diffida agli industriali caseari perché ribassando il prezzo hanno violato l'articolo 62, comma 10 del Decreto legge n.1 del 2012.

 

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