Comuni a completa finanza regionale. La Giunta accoglie la proposta dei sindaci

Il progetto è stato illustrato dal sindaco di Ollolai Efisio Arbau

a cura della redazione
11/11/2016
Attualità
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Stamattina i sindaci di tutta la Sardegna hanno sfilato in segno di protesta da piazza del Carmine a Cagliari fin sotto il Consiglio Regionale per dire no alle nuove regole imposte dal bilancio armonizzato, che limita fortemente le possibilità di programmazione e di spesa in capo ad ogni singolo Municipio. I sindaci sono stati ricevuti dal presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau in aula, dove diversi esponenti del folto gruppo hanno potuto presentare le proprie proposte. Le dieci richieste dei primi cittadini, contenute in un documento consegnato ai capigruppo e alla Giunta, sono state illustrate e argomentate oltreché dal presidente dell’Anci, Pier Sandro Scano, anche dagli undici sindaci intervenuti in Aula, tra i quali, il primo cittadino di Ollolai Efisio Arbau, che ha illustrato la proposta che punta a far diventare a completa finanza regionale i Comuni della Sardegna.

Proposta, come riporta il sito internet del Consiglio regionale, che ha trovato accoglimento nelle parole del presidente della commissione consiliare del Bilancio, Franco Sabatini: “nel ribadire pieno sostegno all’azione dei sindaci la Regione non può essere la controparte dei primi cittadini ma siamo qui perché vogliamo e dobbiamo lavorare insieme”. Sabattini ha quindi rilanciato la proposta perché la Regione sarda possa sostituirsi totalmente allo Stato nel finanziamento degli Enti locali, a condizione che lo Stato riduca, almeno in pari misura, la trattenuta annuale sulle quote di entrate spettanti alla Sardegna”

"Ci sono le condizioni per fare qualcosa di concreto - commenta Efisio Arbau - spero che Regione e sindaci non perdano questo storico traguardo di autogoverno”.

“Sono circa 300 i milioni di euro che lo Stato trasferisce ai Comuni sardi – continua Arbau -, mentre sono oltre 650 milioni gli euro dei sardi accantonati e trattenuti a Roma per abbattere il debito pubblico o per misure eccezionali. Con una compensazione (ridurre gli accantonamenti di una cifra pari ai trasferimenti statali ai Comuni) a saldo zero per entrambe le parti – conclude - i Comuni sardi potrebbero ricevere i soldi dalla Regione, mandando in soffitta tutte quelle regole di controlli e monitoraggi statali che disturbano l'attività dei Comuni. Ne risulterebbe un sistema coordinato di autogoverno che senza chiedere trattamenti di favore porterebbe vantaggi per tutti i soggetti interessati”.

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