Nuoro Capitale Italiana della Cultura 2020: "uniamo le forze!" L'appello di Sebastian Cocco ai nuoresi

Sebastian Cocco Assessore alla Cultura
14/05/2017
Attualità
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Il MIBACT ha pubblicato il bando per la candidatura a Capitale Italiana della Cultura per il 2020.

La città di Nuoro potrà, dunque, finalmente misurarsi con una delle sfide più alte, sulla quale l'Amministrazione, di cui faccio orgogliosamente parte, ha investito larga parte della sua stessa azione politica. A nessuno sfugge che si tratta di un'occasione straordinaria. In questi venti mesi di mandato, abbiamo avuto la conferma che la nostra comunità possiede energie e talenti, che potrebbero rivelarsi decisivi, nelle varie forme d'arte della scrittura, della musica, del canto, della pittura, della scultura, della recitazione, dell'antropologia visuale.

Abbiamo la presunzione, la "barrosía", di credere fermamente che Nuoro sappia intessere queste espressioni artistiche universali, con i caratteri propri e particolari dell'ospitalità, dell'accoglienza, della solidarietà, della coesione, dell'inclusione sociale, per farne una trama splendida e unica.

E, sopratutto, vincente.

Deteniamo un formidabile patrimonio, ereditato talvolta immeritatamente: Grazia Deledda, Sebastiano Satta, Salvatore Satta, Francesco Ciusa, Priamo Gallisai, Antonio Ballero, Mario Ciusa Romagna, Bernardino Palazzi e tanti altri che, mossi da quella inquietudine dell'anima tutta nuorese, struggente e beffarda al contempo, hanno scritto, modellato, cantato, dipinto straordinarie pagine di vita. Con un ruolo decisivo esercitato da un ambiente naturale circostante, pressoché immacolato, fonte continua e provvida di suggestione e impulso.

Da questo straordinario Pantheon bisogna partire, anzitutto, per esaltare il presente, in uno slancio di rinnovato orgoglio e amor proprio: come quello che proviamo quando apprendiamo che diverse personalità nuoresi, anche di seconda generazione, figurano oggi tra le eccellenze internazionali del design, del jazz, della letteratura, della lirica, della musica classica, del giornalismo, della moda, della scultura del ferro e di tanto altro.

Partendo anche da loro, è tuttavia al futuro che una città come la nostra deve volgere lo sguardo, scommettendo davvero su se stessa anziché attendere -e, talvolta, pietire - man forte dall'esterno.

La cultura e l'ambiente, e non altro, rappresentano dunque la naturale vocazione della città di Nuoro, elemento ineludibile non solo per una più compiuta consapevolezza della nostra identità, ma anche vetrina per proporci al Mondo e per creare occasioni di lavoro e di sviluppo in questa parte di Sardegna che più di tutte soffre del declino economico.

Ben inteso: il percorso che conduce alla candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2020 è complesso, faticoso e niente affatto scontato. Nondimeno, in virtù del coinvolgimento di tutta la cittadinanza - scuole, università, operatori economici e culturali, associazioni, rappresentanti politici e istituzionali, organi di stampa - risulterà sicuramente avvincente e vitale per una città e un territorio che vogliono riscoprire il senso di comunità e di appartenenza.

Si, proprio città e territorio. Sarà proprio questa la particolarità del nostro progetto, perché Nuoro è sostanzialmente, nel bene e nel male, un mosaico tra le cui tessere figurano quelle realtà che hanno dato i natali a personaggi i quali, nel corso del tempo, l'hanno arricchita.

Abbiamo tempi serrati: entro il 31 maggio si deve presentare la manifestazione di interesse alla candidatura, mentre entro il 30 giugno occorre presentare il dossier completo. 

Già da questa settimana è previsto un incontro pubblico per illustrare il programma di lavoro.

Dunque, uniamo le forze per spiccare il volo e svettare in alto.

Buon lavoro a tutti noi.

 

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