ABBANOA. "Su sentenza del Consiglio di Stato dichiarazioni nervose e scomposte"

La nota dell'ente

20/06/2017
Attualità
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Con la sentenza del Consiglio di Stato, che ha fatto cadere  le contestazioni su bollette, partite pregresse, rateizzazioni, tariffe e letture, si è riconosciuta ancora una volta la regolarità dell’operato di Abbanoa.

Nel corso di questi anni è stata portata avanti una vera e propria azione mistificatrice della realtà tesa a paralizzare l’attività dell’azienda, che prosegue anche in queste ore con dichiarazioni scomposte e nervose che cercano di confondere i termini della sentenza. Viene il dubbio se chi (a livello politico e non) risulta impegnato nell’ennesima azione diffamatoria verso il Gestore del servizio idrico della Sardegna abbia realmente letto i termini della sentenza o se, al contrario, preferisca “interpretarli” per distorcere la realtà.

I Giudici di Palazzo Spada, riducendo la sanzione inflitta dall’Antitrust da circa un milione e 100mila euro a 680mila euro, hanno anche confermato quanto rivelato dall’Authority, facendo propri i concetti di seguito riportati:

  • Abbanoa rispetta la disciplina di settore in merito alle comunicazioni all’utenza in ordine alle tariffe applicate;
  • rispetta la disciplina di settore sia con riferimento ai conguagli (cosiddette “partite pregresse”) che con riferimento alla applicazione “retroattiva” delle tariffe e alle procedure di rateizzazione dei consumi;
  • rispetta la normativa in merito alla fatturazione dei consumi presunti
  • effettua la lettura periodica delle utenze secondo quanto previsto dalla Carta del Servizio

Letture su consumi certi; regolarità nei tempi di fatturazione; tariffe legittime; nuovi metodi di risoluzione delle controversie come la conciliazione; maggiori servizi a disposizione del cliente compresa la gamma dei servizi fruibili direttamente da casa: tutti elementi tenuti in considerazione dall’Autorità del settore, Aeegsi, che per prima ha sancito il buon operato di Abbanoa oggi riconosciuto anche dal Consiglio di Stato. Le uniche contestazioni per le quali l’azienda è stata sanzionata riguardano due aspetti non di carattere generale ma legati al trattamento fino al 2013 di determinate fattispecie: il subentro in un’utenza gravata da morosità e la gestione dei cosiddetti reclami “fuori format”. 

Davanti alla volontà dell’azienda di trovare soluzioni al contenzioso e presentare nuovi servizi alla clientela, i soliti professionisti del contenzioso hanno deciso di inondare Abbanoa di reclami ciclostilati, un’azione che di fatto ha creato enormi difficoltà costringendo l’azienda a respingere quei reclami “fuori format” evidenziati come pratiche scorrette dal Consiglio di Stato.

La campagna aggressiva e diffamatoria contro Abbanoa si è infatti concretizzata nella totale incapacità o non volontà di affrontare i problemi del cliente e nella volontà di intasare con reclami pretestuosi e conciliazioni seriali l’operatività. Dopo i reclami fuori format l’unica contestazione mossa dal Consiglio di Stato ad Abbanoa nella sentenza riguarda le attività di subentro, ovvero la rigidità nella gestione delle pratiche, che comunque era dettata dall’alto tasso di morosità che interessa la Sardegna: in numerosi casi erano stati rilevati subentri fittizi per eludere il pagamento delle bollette pregresse. Il maggiore controllo era dettato proprio dall’esigenza di arginare i tentativi di non pagare da parte di chi fino a quel momento aveva comunque beneficiato del servizio.

Va ricordato che i rilievi  mossi sono riferiti all’attività precedente al 2013 e oggi sono nella pratica corrente superati.  E’ proprio alla luce di tutte queste considerazioni che la sentenza risulta uno schiaffo verso coloro che con ogni mezzo cercano  di diffamare un’azienda che in Sardegna gestisce un servizio importante come l’acqua, crea occupazione direttamente (1400 dipendenti) e indirettamente, fa investimenti ed è uno dei punti di riferimento tra le utilities dell’acqua a livello nazionale.

 

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