Per il Fiore Sardo Doc nessuna somma in finanziaria: per Ledda "promesse non mantenute"

17/12/2018
Economia
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"L'assessore Caria promette e non mantiene. I soldi in finanziaria non ci sono e le sofisticazioni del fiore sardo doc prodotto a latte pastorizzato potranno continuare ad andare sul mercato a fare concorrenza sleale a quello dei pastori che rispettano il disciplinare". E' quanto afferma Gaetano Ledda capogruppo Psd’Az in Consiglio regionale sul mancato stanziamento in Finanziaria regionale delle somme che occorrono per avviare il sistema di controllo annunciato da Pierluigi Caria qualche giorno fa in risposta alla interrogazione presentata proprio da Gaetano Ledda.

“Questo esecutivo ha già finanziato all’Agenzia di ricerca in agricoltura Agris Sardegna e a Porto Conte ricerche un primo progetto di studio, da 300mila euro, che prevede la realizzazione di uno strumento capace di testare i formaggi e definirne la provenienza di lavorazione: o da latte crudo o da latte pastorizzato.  Adesso, in collaborazione con i gruppi di maggioranza del Consiglio, abbiamo deciso di finanziare con altri 200mila euro l’ultima tranche dei lavori che possa accompagnare il programma all’esecutività finale. Una fase in cui i test e la sperimentazione pratica possano permetterci di brevettare uno strumento capace di raggiungere livelli particolarmente elevati di affidabilità e infine il riconoscimento ufficiale da parte del ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del Turismo”. Queste le parole pronunciate a mezzo stampa da Pierluigi Caria l’otto dicembre scorso. "Nella finanziaria approvata in questi giorni in Consiglio Regionale però non vi è traccia dell’impegno che l’assessore ha promesso di mantenere - spiega Ledda - Ecco che a leggere i vari emendamenti approvati, troviamo interventi da due-trecento mila per feste, piazzette e consulenze varie sollecitate dai consiglieri di maggioranza. Ma non vi è traccia dell’importante strumento che permetta di risalire alla verità, su una delle più gravi frodi alimentari della storia della Sardegna casearia. Non si trovano i duecento mila euro necessari per smascherare le sofisticazioni del fiore sardo dop a latte pastorizzato. Questo nonostante, nove giorni fa l'Assessore Caria l’avesse pomposamente annunciato.
La conclusione viene da se: i pastori che lavorano il fiore sardo, che rispettano i rigidi e giusti disciplinari di lavorazione, che mantengono alti quei livelli di qualità del prodotto e che detengono saldamente la tradizione, adesso sanno quali sono le priorità della maggioranza e della giunta che attualmente guida la Regione Sardegna: fare marchette elettorali - conclude - e non occuparsi delle questioni fondamentali per la tutela dell'economia reale".

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