Parola d’ordine: streaming

04/04/2018
Attualità
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L’intrattenimento ha subito un’evoluzione importante nell’ultimo decennio e ha decretato la fine di molti strumenti di diffusione tradizionali, per dare spazio all’era dello streaming. Il vecchio concetto di televisione sta lentamente scomparendo, perché nelle case sono sempre più presenti le piattaforme di streaming che portano su tutti i nostri dispositivi il cinema, le serie tv, i giochi online e la musica.

La più conosciuta è senza alcun dubbio Netflix, pioniera di questo nuovo e rivoluzionario modo di vivere l’intrattenimento televisivo, un apripista che ha dato il via all’ascesa di altri colossi come Amazon Prime Video e Disney+, quest’ultima non ancora è disponibile per l’utenza italiana. I servizi streaming possono sembrare una fonte inesauribile di show, ma stanno diventando molto popolari le piattaforme dedicate esclusivamente allo sport.

In Italia è possibile seguire tutto il calcio di Serie A su SkyGo, sia in diretta che in replay, così da non perdere mai nessuna performance sportiva della vostra squadra preferita, così da essere preparati per scommettere su NetBet. Quindi non solo bingewatching dell’ultima serie uscita, ma anche tanto altro, sempre a portata di mano.

La nota dolente

Lo streaming ha dato modo di eliminare dalla circolazione una grandissima quantità di materiale obsoleto non riciclabile. Pensiamo alle valanghe di CD, DVD, videocassette e i loro lettori che invadono il mondo tra gli anni ‘80 e 2000.

Adesso è difficile trovarne in casa, forse a salvarsi sono ancora i Blu ray, ma crediamo che anche loro saranno presto un ricordo. Ecco che a controbilanciare ci sono le emissioni dannose e il consumo di energia che lo streaming produce, un vero e proprio problema che negli ultimi 2 anni si è amplificato con l’uso molto più frequente del sistema in streaming, comprese video call e lezioni online.

Le grandi compagnie stanno già cercando delle soluzioni, come Google che si impegna, entro il 2030, ad utilizzare esclusivamente energia pulita carbon-free. A seguire questo esempio ci sono anche Amazon e Netflix, ma il 2030 è ancora lontano e ci sono dei piccoli accorgimenti che possiamo adottare per fare la nostra parte.

Alcuni consigli

Il primo tra i nostri suggerimenti è quello di ridurre un po’ la risoluzione del video: tutto è più bello in HD, ma che bisogno c’è di averlo sempre attivo anche quando si viaggia o si ha il video di sottofondo? Provate a mettere la risoluzione standard: il volume di dati sarà minore e potrete ridurre il vostro impatto ambientale personale fino all’86%.

Scaricare i contenuti nelle fasce di consumo elettrico meno intenso è un ottimo modo per risparmiare energia. Certo richiede una piccola quantità di pianificazione, ma se sapete di voler vedere a tutti i costi il nuovo film della Disney, scaricatelo e guardatelo in seguito senza passare per lo streaming. Le piattaforme offrono questo servizio!

L’autoplay è una funzione molto comoda, ma intensa da sostenere. Gli algoritmi che lavorano sulla richiesta di riproduzione di contenuto automaticamente lavorano con più intensità e quindi consumano più energia.

Streaming consapevole

Sappiamo bene che tornare all’età della pietra è impossibile e che lo streaming è il futuro dell’intrattenimento a tutto tondo, ma con i piccoli gesti possiamo fare qualcosa per godere dei nostri servizi preferiti e far respirare un po’ il pianeta.

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