Ovodda. Forse non sapevano neppure loro cosa stavano entrando a fare in Chiesa, domenica pomeriggio dopo le 14. Sembra proprio la pensata di una bravata, la noia della domenica che ha portato a compiere un gesto incomprensibile e privo di logica. La teca di vetro che protegge il simulacro della Madonna in frantumi e la statua spostata rispetto alla sua decennale posizione. “Un atto che lascia perplesso persino chi credente non lo è - come sottolinea il parroco don Fabio Marras - perchè il rispetto, soprattutto entrando all’interno di una Chiesa, è il primo sentimento che si deve provare. E invece, siamo all’inverosimile, perché non sembra esserci nessun apparente movente”. La statua, nella sua veste bianca non è adornata con alcun gioiello, o ornamento di valore, e all’interno della teca non c’è nient’altro. Come una normale Chiesa paesana, san Giorgio è un posto frequentatissimo, di incontro, e proprio la centralità del luogo, l’orario in cui è successo il fatto, fa capire quanta spavalderia ci sia dietro questo gesto. Ovodda è comunque una comunità forte e integra che fa scudo di fronte a fatti tristi come questi, gravi e da condannare ma che non minano in nessun modo l’equilibrio di un paese fortemente devoto e attaccato alle tradizioni.