Un concorso per i padri per promuovere la parità di genere.

In occasione dell'8 marzo è un modo concreto per celebrare la donna.

07/03/2013
Attualità
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8 Marzo. Una data che festeggia la donna. Una data importante, soprattutto dal punto di vista storico, che ha visto rincorrersi durante poco più di un secolo (esattamente dal 1909 ad oggi), riconoscimenti  che hanno fatto la storia della emancipazione femminile. Uno degli ultimi in ordine di tempo, risale esattamente all’8 marzo del 2000. Ed è in Italia la promulgazione di una legge: Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città. Una testo normativo che riconosce ed estende il diritto/dovere ad occuparsi della famiglia anche ai padri lavoratori. In primis riconoscendo il congedo parentale, una sorta di maternità al maschile che permette per un determinato tempo l’astensione dal lavoro per potersi dedicare completamente alla famiglia. E sempre più spesso si sente parlare di padri-casalinghi che non sono da meno rispetto alle madri. Un concetto che sembra affermarsi con molta lentezza, nascosto purtroppo dalla secolare convinzione che chi porta i pantaloni debba essere per forza l’uomo di casa. A questo proposito nasce e si diffonde da qualche anno l’iniziativa “Papà in azione”. Nata anche questa grazie alla legge 53 del 2000, che prevede al suo interno interventi per la promozione della parità di genere. Quest’anno è stato bandito un concorso regionale al quale potranno partecipare i padri con elaborati dove raccontano la propria esperienza di genitori. “Il concorso è rivolto ai papà lavoratori che vogliono raccontare con una lettera aperta, una riflessione, un racconto o con qualsiasi altra espressione artistica la propria esperienza nel conciliare il lavoro con l’essere padre".  La scadenza per la partecipazione è il 31 marzo. I premi in palio, considerati i tempi di crisi, appaiono più che allettanti. A fianco la locandina. 

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