"La crisi ci sta cambiando le abitudini anche nei giorni di festa"

La parola agli operatori

Michele Arbau
03/04/2013
Attualità
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E’ stato un fine settimana molto tranquillo. Troppo, per chi opera nel settore turistico e della ristorazione. Pasqua e soprattutto pasquetta erano delle date segnate bene in evidenza nel calendario perché sono di quelle in cui si lavora sodo. E mai come quest’anno erano attese vista la magra dell’inverno. Molte sale però non si sono riempite comunque. Le file degli anni scorsi sono solo un ricordo. A dire la verità, alla fine questi sono giorni in cui si lavoricchia. Ma le abitudini stanno cambiando. Ci si sposta il meno possibile: “a pasquetta avevamo sempre clienti del cagliaritano o continentali – dice Alessandro Mattu dell’agriturismo Bade e Honne di Ovodda – quest’anno erano soprattutto del circondario”. E chi lo fa si organizza in giornata. “Lunedì eravamo al completo, ma rispetto agli anni scorsi sono sempre meno le prenotazioni dal venerdì fino a martedì – ci racconta Antonio Ladu dell’hotel Gusana –. Sta prendendo piede il cosiddetto mordi e fuggi: pranzo e via a casa”. A complicare le cose ci si è messo anche il tempo. Che certo come ci dicono tutti gli operatori non è la causa principale del calo. Anzi in alcuni casi forse è stato di aiuto. Come per il museo Nivola dove, a parte una piccolo calo, “abbiamo confermato i numeri degli anni passati” conferma Sergio Flore (gli ultimi due anni erano chiusi per i lavori di ristrutturazione). Chi ha il polso della situazione sono sicuramente i punti di informazione turistica. L’ufficio di Punto Informa a Nuoro anche quest’anno è rimasto aperto sia domenica che lunedì. “I turisti stanno cominciando ad arrivare – spiega Giancarlo Curreli – ma sono decisamente meno rispetto agli anni scorsi. I giorni di Pasqua e Pasquetta nel nostro ufficio c’era sempre la fila – continua –, non era il caso di quest’anno. Certo qualche tedesco è passato già dai giorni scorsi e questo fine settimana sono arrivati anche turisti austriaci e inglesi. Pochi, invece, gli italiani, nettamente in calo rispetto alle stagioni precedenti. E anche le strutture ricettive si sono lamentate del calo”. Chi non aveva mai avuto problemi era Michele Bussu dell’agriturismo Palai a Ollolai. “Quest’anno abbiamo avuto un netto calo – lamenta Bussu – cosa che ho riscontrato anche in diversi colleghi della zona”. Dello stesso tenore il giudizio di Mario Crobu de Su Ninnieri: “C’era poca gente in giro. E dire che la Pasqua anticipata ci avrebbe dovuto favorire visto che i turisti con queste temperature cercano ancora la montagna”. Dove la crisi non si è fatta nè sentire nè vedere è a Gavoi. Santa Rughe ha avuto il problema opposto. “E’ andata molto bene – racconta il titolare del ristorante Franco Podda – abbiamo fatto il pieno tutto il fine settimana, addirittura ci sono mancati dei posti”. E il problema non si pone neppure per il futuro. “Abbiamo lavorato bene tutto l’inverno e abbiamo già diverse prenotazioni anche per tutta la primavere e l’estate”.

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