Il 29 aprile é stata una vittoria per i malati, ma anche per l'assessorato alla Sanità, compresi i Direttori che hanno mal interpretato i comunicati. Altri sono i mafiosi!
Siamo rammaricati di aver dovuto ricorrere a forme di lotta estreme, ma ringraziamo l'Assessore De Francisci per essersi preoccupata in prima persona per darci energia e ricovero quando pioveva.
In merito all'incontro siamo soddisfati per la disponibilità a rivedere la nota sul progetto caregiver che decorre da gennaio 2012, come da delibera.
Molto bene anche l'impegno ad erogare i finanziamenti del progetto "ritornare a casa" puntualmente e la disponibilità ad incontrare l'ANCI Regionale per evitare ritardi inaccettabili.
A tal proposito mi preme precisare che i comuni hanno fondi: da un lato vogliono lo sblocco del patto di stabilità, dall'altro lasciano gli operatori senza retribuzione per vari mesi. Da specificare che il "ritornare a casa" non rientra nel patto di stabilità.
Il progetto assistenziale presentato da Viva la Vita Sardegna Onlus non è passato, per questioni di SICUREZZA SANITARIA sollevate dalla ASL 8: lana caprina come dimostrerò in seguito.
Comunque l'Assessore si impegna a realizzarne i principi ispiratori con quattro atti fondanti:
1) Attuare atti di indirizzo per la rivisitazione almeno semestrale dei PAI (piani assistenziali individualizzati) e potenziamento degli stessi.
2) Attivazione di un tavolo con i comuni per valutazione dell'efficacia dell'integrazione sociale - sanitario.
3) Reperimento risorse per progetti formativi per operatori familiari di pazienti complessi di terzo livello.
4) Emendamento alla finanziaria regionale per trasferire i risparmi sanitari di rivisitazione dei PAI al potenziamento sociale degli stessi piani.
A proposito di SICUREZZA SANITARIA, citata dalla ASL 8 nella sua relazione fumosa e demagogica, vi illustro quanto segue:
a) La sicurezza sanitaria reale per pazienti complessi si raggiunge solo in unità di rianimazione con costi di 700.000€ l'anno: sfido chiunque a contestare questa affermazione.
b) L'alternativa povera sarebbe una presenza 24 ore su 24 di infermieri preparati in rianimazione: costo 260.000€ l’anno, costi inaccettabili.
c) L'alternativa da noi proposta è 20/24 ore di assistente familiare formato, costo massimo 70.000€ l’anno, con supporto di infermiere Case Manager a valutazione discrezionale dell'UVT (unità valutazione territoriale).
d) )La figura dell'infermiere è ineludibile, spetta all'UVT quantizzare gli accessi settimanali, da uno per i più stabili, a sei per i più critici.
Il progetto pèrmette risparmi di 5.000.000€ per 140 pazienti, ci hanno detto che detta cifra non è quantizzabile: niente di più falso, tutti i PAI hanno i costi nel dettaglio, sono semplicemente conniventi con lobby. Bisogna utilizzare bene i fondi pubblici, i bisogni sono molteplici.
A proposito di ASL 8: ho allertato il Direttore Generale Emilio Simeone per un'ambulanza medicalizzata, non si è vista. Sono venuti tutti per fare consulenza all'Assessore, persino il Direttore Sanitario Storelli: bell'esempio di garanzia di SICUREZZA SANITARIA! Che ipocrisia, non sanno nulla di un paziente complesso.
Un grazie al Presidio Piazzale Trento, al circolo Gramsci, agli Assistenti Sociali, agli On. presenti, all'Assessore, all'amico Tore Pala che mi è stato vicino, al Sindaco Zedda, ma sopratutto a tutti i partecipanti, in particolare Giorgio e Natalino, malati SLA.
Siamo vigili, se fra 20 giorni gli impegni non saranno atti concreti, il 28 maggio saremo davanti all'assessorato, più numerosi. Simona c'è tutto il tempo, impegnatevi .... per favore!