Oniferi. L'Oniferese rischia di perdere l'allenatore della salvezza.

Michele Arbau
14/05/2013
Sport
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Oniferi. L’Oniferese rimane in Seconda categoria ma rischia di perdere il proprio allenatore, Simone Argiolas, l’artefice di questo campionato straordinario. E’ anche e soprattutto grazie a lui se la Polisportiva dopo 44 anni non è scomparsa ed anzi è riuscita a mantenere anche la Categoria. La squadra, infatti, si è iscritta al campionato e nonostante una serie di difficoltà ha raggiunto la salvezza. L’inizio non è stato certo incoraggiante. Il girone di andata l’Oniferese l’ha concluso all’ultimo posto con soli 8 punti: 2 vittorie, 2 pareggi e ben 11 sconfitte. “Quando organizzi tutto all’ultimo momento paghi pegno. Eravamo un cantiere. Ci è servito per creare un gruppo solido e compatto e soprattutto una squadra con una propria identità – spiega il mister. “Molti non avevano mai giocato la Seconda categoria e in più ci mancavano diversi giocatori”. Questo però non l’ha scoraggiato e anche nei momenti più bui ha sempre creduto nelle potenzialità dei suoi uomini. Nel girone di ritorno si è cambiato passo conquistando 24 punti (solo Baunese e Calagonone hanno fatto meglio). Grazie a questa rimonta l’Oniferese riesce a conquistare il terz’ultimo posto all’ultima giornata, posizione che gli consente di giocare in casa lo spareggio salvezza proprio contro il Supramonte al quale ha lasciato il penultimo posto. Lo spareggio è poi cronaca di questi giorni, vinto facile per 3 a 0. “La salvezza è meritata – dice oggi Simone Argiolas -. Nel girone di ritorno abbiamo recuperato qualche giocatore e siamo diventati squadra. Abbiamo acquisito finalmente la nostra identità e i molti ragazzi hanno cominciato a credere sui loro mezzi. E’ stata una stagione esaltante e di grandi soddisfazioni. La ciliegina sulla torta è stato proprio lo spareggio dove ho visto il frutto del lavoro di una stagione: eravamo una squadra, che giocava a calcio rispettando avversari ed arbitro. Questi sono i valori che ho voluto trasmettere ai miei uomini dal primo giorno e che ho ripetuto anche prima di scendere in campo contro il Supramonte. E una sola espulsione in tutta la stagione sta a dimostrarlo”. Per Simone Argiolas, a 32 anni questa è stata la sua prima panchina della carriera. Un esordio più che positivo, viste le condizioni. Purtroppo però il progetto rischia di fermarsi nel più bello. Infatti, molto probabilmente l’allenatore dell’Oniferese non sarà più lui. “Fare l’allenatore mi prende molto tempo che difficilmente potrò garantire anche il prossimo anno. Lascio con tanto rammarico questo gruppo, sopratutto per impegni di lavoro, consapevole di aver fondato le basi per ripartire subito e con l'auspicio che si dia continuità a questo progetto” chiude Argiolas. Non prima di aver ringraziato il presidente Alba Piras (“figura eccezionale che ha coordinato con estrema precisione le fasi organizzative della stagione”) e il sindaco Stefania Piras (“per averci supportato economicamente l’intera stagione insieme ad alcuni sponsor”). Spese limitate al minimo, visto che la squadra era composta da soli giocatori locali. 

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