Una raccolta di firme per la difesa del distretto sanitario di Sorgono

E' promosso dal Comitato civico diritto alla salute Barbagia Mandrolisai

Dottor Antonio Barracca, coordinatore comitato civico.
16/07/2013
Attualità
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L’ospedale e i servizi del distretto di Sorgono rivestono un ruolo fondamentale insieme alla scuola e ai trasporti nel benessere generale e nella economia del territorio del Mandrolisai. Occorre quindi ricordare i fattori che li ostacolano per comprendere il ruolo e l’importanza che questi servizi hanno nell’agevolare il diritto alla salute e l’accesso alle prestazioni sanitarie.
1 – Il promo ostacolo sono le distanze dei nostri paesi dall’ospedale di riferimento di Nuoro che variano da 60 a 100 km, con strade tortuose e difficili da percorrere soprattutto nei mesi invernali.
2 – Il secondo ostacolo è l’invecchiamento della popolazione residente nel distretto di Sorgono. Essa è una delle più anziane dell’isola ed ha quindi maggiori necessità di usufruire dei servizi sanitari e dei ricoveri, in particolare in maniera superiore la media regionale.
3 – Il terzo ostacolo è il collasso economico conseguente alla crisi economica e allo spopolamento di queste zone. Esse andrebbero incontro ad una irrimediabile crisi se si procedesse ad un ulteriore ridimensionamento delle strutture sanitarie in particolare dell’ospedale.
Questi sono i motivi per i quali è nato questo comitato. Alla fine del 2011 e per sei mesi un gruppo di medici, infermieri, operatori sanitari e cittadini ha lavorato per studiare i servizi sanitari del Mandrolisai. Le conclusioni di questo lavoro hanno mostrato che:
1 – Circa la metà dei ricoveri del distretto avviene in ospedali diversi dal San Camillo.
2 – Il motivo dei ricoveri non è da attribuire a particolari patologie, ma essi rientrano in prestazioni che potrebbero effettuate nel nostro ospedale. Ciò comporterebbe una drastica riduzione dei disagi dei cittadini ed una riduzione dei costi di alcuni milioni di euro (nell’ordine di 3 – 4 milioni) che i ricoveri in altri ospedali determinano.
3 – L’organizzazione complessiva dei servizi sanitari, non orientata al fabbisogno dei cittadini, ma creata per dare un minimo di cure costringe tutti i cittadini a spostamenti alla ricerca di risposte sanitarie.

Quindi l’ospedale deve essere potenziato per rispondere a questi bisogni e ciò deve e può essere effettuato non aumentando i costi ma riuscendo a ridurli come il nostro studio ha dimostrato. Ma il nostro lavoro è andato oltre l’ospedale ed ha interessato i servizi sanitari nella loro complessità. Dalle cure ambulatoriale a quelle domiciliari, dalla medicina di basa ed alla prevenzione delle malattie cardiovascolari, del diabete e dei tumori.

Un documento complessivo di 50 pagine che ha delineato un modo moderno di organizzazione dei servizi sanitari. Il 31 marzo del 2012 questo lavoro è stato presentato nella sua interezza ai cittadini del distretto sanitario, alla presenza delle autorità, degli operatori sanitari, dei dirigenti sanitari e dei sindaci dei paesi della zona.
Alla presentazione era stato invitato ovviamente il direttore generale della Asl di Nuoro che non fu presente perché impegnato in altre attività.
Il nostro lavoro tuttavia fu presentato nei giorni successivi sia allo stesso direttore che all’assessore alla Sanità. Ad oggi ancora non ci sono segni che indichino che la strada da noi segnalata, che il progetto da noi presentato sia stato preso in considerazione.

Non solo, ma la situazione della sanità del Mandrolisai sta peggiorando perché il servizio di radiologia dopo il trasferimento del responsabile e di due altri radiologi è stato affidato ad un nuovo responsabile che accede al servizio una sola volta alla settimana ed a due radiologi a tempo determinato, senza nessuna garanzia di continuità dopo il loro periodo di formazione; la Tac (obsoleta), è in riparazione da ben sette mesi, con disagi enormi per i pazienti ricoverati e l’allungamento a dismisura delle liste di attesa; non è stata attuata la tele radiologia; il San Camillo continua ad essere l’unico ospedale per acuti in Sardegna e forse in Italia, a non poter garantire la reperibilità medico-radiologica (cioè la possibilità di avere un referto radiologico nelle ore notturne e nei giorni festivi); recentemente è stato soppresso il Day Hospital ginecologico per cui tutti quei piccoli interventi, come la revisione uterina che prima erano effettuati nel nostro ospedale ora devono essere eseguiti a Nuoro. Infine nonostante vi sia un organico ridotto al’osso, non vi è notizia dell’assunzione del personale socio sanitario carente. Per questi motivi il comitato dovrà farsi carico di una intensa informazione dei cittadini. Essi devono essere partecipi di tutte le iniziative necessarie perché la tutela della salute, l’accesso ai servizi sanitari e la cura delle malattie sia per noi un diritto che ci accumuni a tutti i cittadini del nostro paese e della nostra regione.

La raccolta delle firme è un atto necessario perché tutti i Cittadini devono non solo dirlo a parole ma manifestare l’impegno per la loro sanità. In tempi stretti, poi verrà indetta una assemblea pubblica di tutto il distretto alla quale possano partecipare i cittadini, i sindaci, i sindacati, tutte le forze produttive del distretto perché le richieste, la voce, i diritti dei cittadini possano trovare accoglienza ed il nostro progetto possa finalmente avviarsi alla sua realizzazione.
Il comitato pertanto indica alcuni punti del progetto che le autorità sanitarie, Direttore generale della ASL di Nuoro e l’Assessore alla Sanità devono in tempi brevi affrontare, all’interno del progetto complessivo:
1 – una riorganizzazione dell’ospedale secondo un modello dipartimentale ad intensità di cure, che risponda alle necessità della popolazione, valutate dal punto di vista epidemiologico, continui a ricoverare i pazienti acuti di media e bassa gravità, che limiti la migrazione sanitaria, senza aggravio nei costi.
2 – Che l’Ospedale per motivi di sicurezza garantisca la pronta reperibilità medico radiologica e la guardia anestesiologica delle 24 ore.
3 – Che l’organico venga garantito con personale a tempo indeterminato (possibilmente vincolato per almeno 2 – 3 anni); che si assuma il personale OSS carente; che in caso di mancato reperimento di personale medico si debba ricorrere, in alternativa, ai rapporti di consulenza o di convenzione.
4 – Che venga garantito l’aggiornamento tecnologico (per es. la Tac, obsoleta, e in riparazione da sette mesi).
5 – Una riorganizzazione delle attività distrettuali, che preveda un’integrazione con l’ospedale in modo che vengano garantite le branche specialistiche assenti in modo da rispondere ai bisogni di salute previsti nei livelli essenziali di assistenza.
6 – Che vengano organizzati programmi annuali di prevenzione della salute e campagne informative dei corretti stili di vita; l’affiancamento degli infermieri al medico di famiglia; l’integrazione delle guardie mediche con i medici di Medicina Generale; il potenziamento del servizio di riabilitazione e del servizio di salute mentale, fortemente carenti.
 

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