Coldiretti: subito lo stato di calamità per il Sarcidano

Cualbu: "oltre al danno la beffa del divieto di pascolo per 10 anni"

10/08/2013
Attualità
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Per le imprese agricole del Sarcidano duramente colpite dagli incendi dei giorni scorsi è necessario dichiarare subito lo stato di calamità naturale. L’appello viene lanciato dalla Coldiretti Nuoro Ogliastra a seguito dei disastrosi roghi che hanno mandato in cenere centinaia di ettari di pascoli e boschi.

Dichiarare lo stato di calamità naturale. E’ necessario, commenta Simone Cualbu, presidente della Coldiretti Nuoro Ogliastra che nei territori percorsi dagli incendi si vadano ad accertare immediatamente i danni che hanno subito le imprese agricole. Al momento sembra che i danni abbiano interessato solo le scorte aziendali ed i pascoli ma questa è solo una stima provvisoria. Per questo chiediamo ai Sindaci che eventualmente non lo avessero fatto di chiedere immediatamente lo stato di calamità naturale ed alla Regione di attivarsi immediatamente affinché le imprese agricole possano avere un adeguato ristoro con provviste di fieno e indennizzi.

La prevenzione. Per l’ennesima volta dobbiamo rilevare, prosegue Aldo Manunta direttore della Coldiretti Nuoro Ogliastra, come l’effetto dell’abbandono dei terreni si stia rilevando uno dei nemici più temibili che favoriscono il dilagare degli incendi. A Nurallao l’incendio è stato fermato poiché ha raggiunto una superficie pascolata da vacche: un chiaro esempio di come la presenza dell’attività agricola sia fondamentale per combattere e prevenire i roghi. Per difendere il nostro patrimonio occorre - prosegue Manunta - creare le condizioni affinché si contrasti l'allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli.

Oltre al danno la beffa. Oltre al danno immediato degli incendi, conclude Cualbu, le imprese agricole dovranno subire anche una beffa: la legge 353 del 2000 prevede il divieto di pascolamento dei terreni bruciati per i 10 anni successivi al rogo. Quale senso può avere questa norma alla luce dei danni che stanno subendo le imprese agricole?

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