Efisio Arbau "Il traffico marittimo deve essere controllato dalla nostrà comunità"

Presentata questa mattina la posizione del movimento La Base sulla continuità territoriale

Efisio Arbau, consigliere regionale La Base
03/09/2013
Attualità
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Questa mattina ho presentato la posizione del movimento La Base sulla continuità territoriale marittima. La situazione è conosciuta e non credo sia utile continuare a recriminare su quello che poteva essere e non è stato per troppo tempo.

Di fatto, ancora oggi, un cartello di armatori continentali comanda il traffico marittimo da e per la Sardegna, attraverso la convenzione Tirrenia sottoscritta il 19 luglio 2012 ed accordi più o meno espliciti con gli altri “concorrenti” sul mercato e, soprattutto, con il controllo diretto o indiretto dei porti costruiti con i soldi dei sardi.

L’autorità garante della concorrenza e del mercato ha, peraltro, sanzionato gli armatori per aver “posto in essere un’intesa finalizzata all’aumento dei prezzi per i servizi di trasporto passeggeri nella stagione estiva 2011 sulle rotte Civitavecchia-Olbia, Genova-Olbia e Genova Porto Torres. Intesa che ha portato (dati autorità garante) ad un decremento di passeggeri nelle tratte in questione, tra il 2010 ed il 2011, di quasi un milione di passeggeri.

Questa situazione deve essere superata attraverso il controllo del traffico marittimo da parte della nostra comunità. Controllo che parte dalla gestione dei porti e delle autorità portuali.

La nostra proposta di legge prevede la modifica della legge nazionale del riordino della legislazione portuale attraverso la nomina dei presidenti dell’autorità portuale con decreto del Presidente della Regione, previa intesa con il sistema delle autonomie locali e con le competenti Camere di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura.

Da qui, necessariamente si parte. La Regione Sardegna deve assumersi le responsabilità del controllo dei porti.

Assunto il controllo dei porti la Regione deve necessariamente essere titolare della dotazione finanziaria prevista per gli oneri di servizio pubblico. In questo caso bisogna chiedere ed ottenere immediatamente la risoluzione della convenzione Tirrenia-Cin. Questo deve avvenire per dare applicazione alla delibera dell’autorità garante della concorrenza, la quale ha ordinato a diversi attori principali della cordata Cin di  astenersi da porre in essere in futuro nuove infrazioni, sanzionandoli per l’intesa perpetuata nel 2011.

Per spiegarmi meglio: i soci della Cin sono gli stessi che hanno posto in essere l’intesa che ha creato un notevole danno ai sardi e distrutto il sistema turistico, non possono essere coloro che percepiscono i soldi dei sardi per perpetuare il loro sistema.

Sul punto, chiedo che il Governatore Cappellacci passi dalle parole ai fatti, scrivendo una nota al Presidente del Consiglio, magari dopo aver avuto un’investitura dal Consiglio regionale, per chiedere l’immediata risoluzione della convenzione e il trasferimento delle risorse per gli oneri di servizio alla Regione Sardegna.

Per dimostrare che ognuno di noi è chiamato a dare il proprio contributo, sosterrò finanziariamente l’azione legale che numerosi imprenditori ed enti locali intendono avviare con la forma della classaction nei confronti degli armatori sanzionati dall’antitrust. Sul punto comunico di aver già dato incarico, unitamente agli imprenditori danneggiati, ai giovani e preparati avvocati Caterina CuledduDore (Foro di Sassari) e Sebastian Cocco (Foro di Nuoro). L’obbiettivo è duplice: ottenere il risarcimento a favore delle nostre imprese e fare capire ai “baroni continentali” che è finita l’epoca dello sfruttamento del trasporto marittimo da e per la Sardegna.

Infine, il nuovo sistema. Con i soldi degli oneri di servizio gestiti dalla Regione e dai sardi la continuità territoriale marittima si garantisce con il mercato e la contrattazione tra la stessa Regione, le autorità portuali guidate dal delegato del presidente e coloro che vogliono usufruire dei servizi portuali a basso costo (utilizzo risorse degli oneri di servizio) e del contributo per passeggero o merce trasportata.

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