SARULE. L'amministrazione dice no alla centrala a carbone

a cura della redazione
15/10/2013
Attualità
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SARULE. L'amministrazione comunale di Sarule ha deliberata la propria contrarietà al progetto di riconversione a carbone della centrale termoelettrica di Ottana energie. Voto unanime della maggioranza; la minoranza era assente.  “La salvaguardia del territorio, la salute e il potenziamento del settore agropastorale – ha detto il sindaco Mariangela Barca - sono alla base del nostro programma, per questo diciamo no. Un no alla centrale che è un si alle nostre vocazioni: l'agroalimentare. Non possono continuare con il ricatto dei posti di lavoro, anche perchè, se pure ci fossero dall'altra penalizzerebbe e perderemmo quelli dei settori tipici del territorio. Dobbiamo dire basta a questo tipo di modello di sviluppo imposto che ci ha avvelenato. Si ripete la storia dell'inceneritore” contro il quale il sindaco si batte nelle vesti di semplice cittadino all'interno del comitato che alla fine convinse la giunta Soru a desistere dal progetto. “Ci propongono una centrale a carbone quando dalle altre parti le stanno dismettendo”. Sulla stessa linea il vicesindaco Michele Virdis. “E' finita un'epoca. Dopo l'industria pesante è fallito miseramente anche il contratto d'aria. Adesso dobbiamo puntare sulla pastorizia ed il turismo, sulla produzione e non sull'assistenzialismo. Il nostro è un no convinto e documentato che non cede alla favola dei posti di lavoro”.

Sotto la delibera approvata dalla maggioranza con le motivazioni del voto contrario alla centrale. 

Premesso:
- che, a seguito dell'incontro del 3 Agosto 2013, tenutosi al MISE e della riunione avuta in sede regionale nel Gennaio 2013 in data 17 luglio 2013 la Ditta Ottana Energia ha
presentato progetto della conversione a carbone della centrale termoelettrica presso questo Ente ai fini dello SCREENING V.l.A. (valutazione impatto ambientale);

- che, I'intervento, come si evince dalle comunicazioni di MISE, Terna e Autorità per l'Energia e esclusivamente consequenziale al raggiungimento dei benefici del regime
dell'essenzialità;

- che tale soluzione minaccia e contrasta fortemente il piano alternativo per lo sviluppo economico della zona, che tutte le amministrazioni locali del circondario nella piana di
Ottana stanno proponendo, rilanciando turismo, agricoltura e pesca, cercando quindi di preservare l'ecosistema del fiume e la qualità dell'aria senza danneggiare, e anzi
favorendo, le attività economiche sostenibili;

- che il carbone si pone come deterrente per lo sviluppo del settore primario come ambito alternativo all'attività manufatturiera, già sperimentata con effetti nefasti  sull'ambiente e sulla persistenza delle lavorazioni artigianali,
- l'approwigionamento delle centrali a carbone rappresenta una soluzione retrograda rispetto ai paventati progetti di sviluppo delle energie rinnovabili od altre soluzioni green
power,

- che il carbone è la fonte fossile nota per essere la piùr inquinante per le emissioni di gas serra (emissioni di CO2 doppie rispetto all'uso del gas) e tra le piu dannose per la salute umana e dell'ecosistema ;

Considerato:
- che la letteratura scientifica documenta come I'inquinamento causato dai combustibili fossili sia causa di gravi patologie umane. Le centrali a carbone emettono sostanze
pericolosissime in grado di minacciare la salute;

- che e dimostrato altrettanto bene come I'inquinamento atmosferico non sia un problema solo locale, ma in grado di diffondersi su aree molto piu ampie seguendo il moto dei venti e come alcuni contaminanti resistano neltempo per un periodo molto lungo;

- che dalle ciminiere delle centrali a carbone escono le piu svariate sostanze tossiche: metalli pesanti come arsenico e mercurio, polveri sottili e ultrasottili, anidride solforosa e biossido di azoto, percitarne solo qualcuno: a parte il famigerato PM10, esistono polveri ancora piu sottili (il cosiddetto particolato fine e ultraflne, PM2.5, PMO.1 o di dimensioni ancora inferiori) che sono molto piu pericolosi del primo e sono difficilmente catturabili dai fìltri installati nelle centrali;

- che il particolato ultrafine e in grado di penetrare molto in profondità nei polmoni, in alcuni casi riesce a superare la barriera polmonare e a entrare direttamente nelflusso sanguigno;

- che una vasta letteratura scientifica documenta come I'esposizione al particolato sia, già nel brevissimo periodo, accompagnata da un consistente incremento di casi di mortalità. Ad essere colpiti sono, soprattutto, il sistema respiratorio e quello cardiocircolatorio. Molti studi documentano anche it potenziale effetto cancerogeno delle polveri fini e ultrafini.

- che tale riconversione awerrebbe al di fuori e contro ogni strategia di riduzione delle emissioni di anidride carbonica (strategia e tecnologia che ancora oggi non ci sono) e
persino di ogni logica di fabbisogno energetico, dal momento che la Sardegna ha una potenza installata quasi doppia rispetto al picco della domanda;

CONSIGLIO COMUNALE Atto n.ro 28 del07l10l2o13 - Pagina 2 di 4-che la centrale insiste, all'interno del territorio della Piana di Ottana, già sensibile e fragile dal punto di vista dell'inquinamento atmosferico, a causa della scarsa qualità dell'aria e detia particorare conformazione geografica', situazione che verrebbe di fatto resa ancor più
critica dalla prese nza di emissioni della centrale a carbone;

Ricordato inoltre:

- che ci sarà anche un altro tipo di impatto ambientale dowto al trasporto e alla movimentazi one del carbone;

-che gli effetti di tate iÀpatto sono misurabili negli esempi concretì forniti dalle altre centrali a carbone già presenti in ltalia, tra cui quelle diliume Santo, Sulcis, Genova' La Spezia e Civitavecchia e puiÀppo ìóno tra lè testimonianze di maggior degrado ambientale e Jirué'o della popolazione che vive in prossimità di tali strutture'

Ribadito:

-che oggi le maggiori prospettive di_nuovi posti di lavoro, nel mondo e in ltalia' sono nel settori delle fonti rinÀovabili'e dell'efficienza energetica, al contrario la centrale a carbone porrebbe a rischio i'àò.upurione già esistente, e quella futura, nell'agricoltura, nel turismo e nella pesca.

IL COMUNE DI SARULE

Esprime una netta contrarietà al progetto di conversione.

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