La caduta di stile di Prandelli nei confronti di Daniele Conti

In conferenza stampa Prandelli dribbla la domanda e finisce per non fare una bella figura

Davide Zedda
14/11/2013
Sport
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Il C.T. della Nazionale maggiore Cesare Prandelli ha ieri tenuto la consueta conferenza stampa in vista dei prossimi impegni degli azzurri. Come sempre Prandelli è stato sottoposto a diverse domande ma l’attenzione è poi ricaduta in maniera centrale su i due episodi più importanti dello scorso turno di campionato. Prima, l’amarezza del C.T. in merito ai gravi fatti cronaca e non certo sportivi accaduti a Salerno in occasione della gara Salernitana-Nocerina, poi la gioia per il bellissimo gesto di Daniele Conti che con la sua corsa ad abbracciare il figlio a bordo campo ha davvero commosso tutti compreso Prandelli:

''Il gesto che più mi ha commosso ed emozionato, e che vorrei vedere ogni weekend nei nostri campi, è stato l'abbraccio di Daniele Conti al figlioletto dopo un gol. Questo per me è il calcio, è un messaggio straordinario, è stato uno spot per tutti. Ovviamente non tutti possono portare i bambini, però se non ci fossero le barriere si potrebbe andare ad abbracciare i tifosi. Quel momento mi ha fatto tornare il sorriso e mi ha fatto tornare la voglia di vedere calcio, al contrario di quegli episodi brutti”.

Fin qui tutto bene: poi grande imbarazzo per Prandelli che alla domanda rivoltagli sul come mai un calciatore dello spessore tecnico come Daniele Conti non meritasse la convocazione in azzurro ha “risposto” con una frase di circostanza, per certi aspetti da libro cuore, di fatto l’ennesima caduta di stile e mancanza di rispetto per un calciatore del Cagliari, in questo caso, il nostro Capitano:

Conti non ha bisogno di convocazioni, se vuole portare i suoi bambini può venire quando vuole''.

Daniele Conti ha sempre affermato che la sua Nazionale è solo e soltanto il Cagliari. Meglio così, non è tempo per le “gite” a Coverciano. La verità è sempre e soltanto una: Conti gioca nel Cagliari praticamente da sempre. Ne è la bandiera, e a differenza di altri suoi compagni come probabilmente Astori – questa volta comunque non convocato – non cambierà mai maglia, resterà fino a fine carriera nel Cagliari e la sua Nazionale avrà sempre i colori della mitica e gloriosa casacca rossoblù. C’è da giurare però, che se Conti avesse scelto come avrebbe potuto fare, la maglia della Roma, del Napoli o di tante altre squadre che gli hanno proposto contratti sontuosi pur di averlo tra le loro fila, allora, molto probabilmente la musica sarebbe stata diversa, e da possibile turista a Coverciano, il buon Daniele sarebbe stato “invitato” a giocare i prossimi mondiali vestito d’azzurro.

 

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