Lo studio sulla genetica dei sardi così longevi

Il professore Luca Deiana ha messo in piedi una banca dati con più di 3mila centenari

Michele Arbau
25/11/2013
Attualità
Condividi su:

Da sedici anni gira la Sardegna in lungo e in largo. Visita, parla, scherza e interroga gli ultracentenari. Il professore Luca Deiana, docente nella facoltà di Medicina e Chirurgia di Sassari, è il fondatore del Progetto AKeA, “A Chent’Annos”, dal 1996 lavora assiduamente, con una equipe di giovani medici, per scoprire il gene della longevità. “Lo stiamo ispezionando da tutte le parti – spiega – stiamo portando avanti studi sia sulle proteine che sui geni. Abbiamo sequenziato tutto il genoma umano. Adesso ci stiamo lavorando, lo stiamo leggendo”. Su una cosa, infatti, il medico è certo: “alla base della longevità c’è un fattore genetico. Per vivere così a lungo concorrono diversi fattori: ambientali, di natura alimentare ecc., ma il primo e più importante è sicuramente quello genetico”. Dal ’96 ad oggi ha catalogato oltre 3mila ultracentenari ed ora lo sta allargando anche agli ultranovantenni: fin’ora ne sono stati censiti 18 mila. Lavoro che sta proseguendo in tutti i 377 Comuni dell’isola. Nei giorni scorsi era a Oniferi, insieme a due giovani collaboratori, dove ha acquisito alla propria bio-banca anche i 5 oniferesi. Un lavoro dispendioso, fatto sul campo, in cui sono raccolte tutte le informazioni: Dna, genealogia, abitudini alimentari ecc. Lavoro che ha dato vita alla bio-banca, unica nel suo genere in tutto il mondo. Inoltre i centenari che fanno parte dello studio del progetto AKeA sono tutti certificati: “Prima di andare a far visita agli anziani, andiamo in Comune nell’ufficio anagrafe oppure (per quelli nati prima del 1866 in Chiesa, dove consultiamo i Quinque libri)”. Insomma non c’è nulla di improvvisato e lasciato ai si dice. Questo rafforza il fatto che la Sardegna è, in percentuale, tra centenari e abitanti, la più longeva del mondo. In Sardegna abbiamo costantemente in vita 370 persone che hanno più di 100 anni. E ci difendiamo pure per quando concerne i supercentenari (chi ha superato i 110 anni): “di circa mille certificati in tutto il mondo, 15-16 sono sardi”. Sul tema il professore di Sassari sta conducendo uno studio “che per il momento non vi svelo”. Dei nostri 377 Comuni quello che invece, in questo momento, vanta, la maggiore longevità è proprio Oniferi. Nessuno, infatti, può vantare 5 ultracentenari su 930 abitanti: i fratelli Filomena (102) e Giuseppe Murgia (100), Battista Sale (101), Giovanni Maria Brilla (100) e Gonaria Soddu (100). Nel piccolo borgo ogni 186 abitanti, uno ha varcato il secolo di vita. Record corroborato se allargato agli over novantenni. In questo caso ogni 31 residenti uno ha più di 90 anni. Dalla settimana scorsa in Comune il sindaco Stefania Piras ha esposto in bella vista nel suo ufficio proprio la statua consegnatali dal professore, che attesta questo piacevole primato. “I nostri cinque nonnini stanno tutti molto bene – conferma il medico condotto Gonaria Pira – non hanno avuto mai bisogno neppure di un antidolorifico”. “Non esiste – precisa però il medico – un paese in Sardegna dove si vive più a lungo rispetto agli altri. Diciamo che c’è una linea in continuo cambiamento. Negli anni scorsi Ovodda vantava 6 ultracentenari su 1700 abitanti; mentre fino al 3 gennaio 2002 nel Comune di Tiana (poco più di 500 abitanti ndr) viveva tziu Antonio Todde, che morì 19 giorni prima di compiere 113 anni” (era nato il 22 gennaio del 1889). Todde era allora l’uomo più vecchio del mondo, iscritto nei guinness dei primati proprio da Luca Deiana. Fu anche il primo italiano a tagliare il traguardo dei 112 anni. Il lavoro di AkeA ha attirato l'attenzione dei media di tutto il mondo. Grazie a questo progetto, infatti, sono sbarcate nell'isola le maggiori tv americane, giapponesi, ovviamente italiane e ultima in ordine di arrivo l'emittente russa, che martedì scorso era a Oniferi (leggi articolo). “Il nostro obiettivo è quello di svelare questo arcano – chiosa Deiana – e dare risalto alla nostra Sardegna”. Intanto il presidente di AkeA sta scrivendo un libro sul progetto: “che non sarà puramente scientifico, ma affronterà anche argomenti identitari, culturali e antropologici”. E non mancheranno i tanti aneddoti raccolti in tanti anni di incontri con tutti i simpatici nonni e nonne della Sardegna.

Leggi altre notizie su labarbagia.net
Condividi su: