Gian Antonio Stella e Renato Soru, due primattori a confronto

Sandro Biccai
01/12/2013
Associazioni
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Una delle firme di punta del giornalismo d’inchiesta in Italia. Gian Antonio Stella, viso rubicondo e parlata schietta da veneto verace. Perfettamente calato nel ruolo di pungolo della casta e delle sue nefandezze. Un ex Presidente della Regione, amato ed odiato anche all’interno del suo stesso schieramento politico. Renato Soru, alto, magro come un chiodo, pensieri chiari intermezzati a silenzi interminabili. Senza alcun dubbio, nei rispettivi ambiti di competenza, due primattori. Un tema di stretta attualità, condensato, con rara efficacia, nel titolo del libro che viene presentato: “ Vandali. L’assalto alle bellezze d’Italia”.

Elementi che, sommati tra di loro, hanno offerto alle centinaia di persone presenti venerdì sera al Centro UNLA di Macomer due ore di immagini, commenti, testimonianze, polemiche, spunti di riflessione. Un antipasto succulento di alcuni dei temi principali sui quali verteranno e, forse, si decideranno le sorti dell’ormai imminente campagna elettorale per le Regionali. Il tutto sotto l’occhio soddisfatto dei componenti dell’Associazione culturale Nino Carrus e del suo presidente Fausto Mura.

La genesi dell’incontro? E’ stato lo stesso Mura a spiegarlo in una breve introduzione: “ L’idea è nata a seguito delle polemiche accesesi sul progetto di fare un campo da golf sulla costa di Bosa. Sulla scorta di ciò abbiamo deciso di invitare Gian Antonio Stella, autore, insieme a Sergio Rizzo, di un libro del 2011 definito, in una recensione che rievoco, una piccola enciclopedia dei disastri contro le bellezze d’Italia. Con Stella, Renato Soru, protagonista di una lunga battaglia, riapertasi nelle ultime settimane sul tema del piano paesaggistico regionale”.

Gian Antonio Stella, senza alcun preambolo, è entrato diritto nel nocciolo della questione, proponendo, ad una platea oltremodo attenta, un’infinità di dati statistici e grafici, impreziositi da numerose testimonianze fotografiche, anche molto recenti. La conclusione? Amara. L’Italia possiede un patrimonio di bellezze ambientali ed artistiche che non ha paragoni nel mondo, certificato dall’UNESCO che le attribuisce ben 50 siti di pregio. Eppure l’industria turistica, ed il PIL che ne deriva, non solo non cresce. Di più, paga pegno a realtà meno ricche di siti quali Turchia o Grecia. Impietosi i dati comparativi tra la Sardegna e le isole Baleari. Tutti a vantaggio di queste ultime. Stella ha concluso il suo atteso intervento parlando di “ un patrimonio saccheggiato e di strabismo assoluto della politica”, proponendo, tra applausi scroscianti, la figura del sindaco di Pollica Angelo Vassallo, assassinato nel 2010, come esempio virtuoso di amministratore oculato, pronto al sacrificio della vita pur di non cedere ai ricatti criminali.

E’ stato, poi, il turno di Renato Soru che dopo aver difeso strenuamente la legge salva coste del 2004, e tutte le altre determinazioni da lui assunte in materia ambientale, ha attaccato il nuovo piano paesaggistico regionale che “ si vuole approvare in modo prepotente” trasformando le campagne sarde in “ un reticolo d’asfalto a discapito della conservazione e dell’integrità del paesaggio”. L’ex Presidente della Regione ha affermato che oggi ci si trova di fronte ad un bivio ineludibile: “ Lavorare per tutelare 1000 di km di costa intonsa, ponendo le basi per costruire un vero sviluppo sostenibile” ovvero  “ buttare dentro altri metri cubi di cemento come si vuole fare a Bosa dove” - ha aggiunto- “ si scrive campi da golf ma si legge, in realtà, seconde case. In questo modo si potrà anche arricchire qualcuno, ma saranno davvero pochi” è stata la sua chiosa.

Ed ha concluso invitando a “prestare attenzione ai saperi, alle nuove tecnologie, alla cultura, alla scuola, per essere all’altezza del mondo di oggi e di domani”.

Con la regia di Giacomo Mameli, il giornalista di Perdasdefogu direttore di Sardinews, si è aperta la seconda parte della serata. Diversi i contributi offerti dal pubblico, sotto forma di interventi, talvolta polemici, e domande di strettissima attualità alle quali i due ospiti non si sono sottratti. I finanziamenti europei e l’utilizzo talvolta misterioso che ne viene fatto; l’indipendenza dei giornalisti, la loro formazione, il loro trattamento economico; l’inceneritore di Tossilo e la raccolta dei rifiuti; il G8 a La Maddalena; il rapporto “ sofferto” di Soru con alcuni suoi compagni di viaggio. Sono solo alcuni dei temi sollevati e sui quali Gian Antonio Stella, sornione sotto i baffoni sale e pepe, ha preso appunti. In attesa, forse, di qualche prossima inchiesta.

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