TIANA. Sindaci, Acli e Carta di Zuri a confronto su povertà e spopolamento

a cura della redazione
07/12/2013
Associazioni
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TIANA. Si è parlato di povertà e spopolamento a Tiana durante l’incontro-dibattito intitolato Impoverimento delle zone interne della Sardegna: destino non irreversibile, promosso dall’associazione Carta di Zuri e dall’Acli Sardegna con il patrocinio dell’Unione dei Comuni Barbagia e il Comune di Tiana.

Diversi gli interventi. Oltre a quelli programmati infatti, ci sono stati quelli da parte del pubblico.

La parola che li accomuna tutti è collaborazione. Tra cittadini e istituzioni e associazioni. Si è partiti dall’analisi di Marco Sideri (ricercatore Crenos) e Mauro Carta (presidente Acli di Cagliari) che hanno dato lo spunto ai relatori e agli altri interventi con l’analisi sullo spopolamento delle zone interne. “In Sardegna la popolazione aumenta grazie agli immigrati – ha detto nel suo interventi il padrone di casa Bruno Curreli, sindaco di Tiana – tranne che in due provincie, quella di Nuoro e del Medio Campidano, dove invece siamo in deficit”. Discorso ripreso dal presidente dell’Unione dei Comuni Barbagia, Antonio Ladu secondo il quale la via di uscita è rappresentata dalla collaborazione e dall’associazione dei servizi fra Comuni. Sono seguiti gli interventi programmati a cominciare dal presidente dell’Acli provinciale Salvatore Urru. “Non esiste una politica per la famiglia – ha sottolineato – viviamo in una società dissipata da cui è difficile ripartire. Per questo oggi è necessario il reddito di cittadinanza”. Il dirigente scolastico Alessandro Cortese ha concentrato la sua analisi sul mondo della scuola evidenziando “la stortura delle pluriclassi” e la via al salto di qualità nella “unità e collaborazione, all’interno della scuola e con le istituzioni”. Secondo Franco Siddi (segretario nazionale della stampa) “anche nel giornalismo esiste tanta precarietà. Per combattere la povertà bisogna cominciare dal superare l’isolamento. Il 60 per cento dei giovani ci chiede l’accesso alla rete internet”. Siddi ha chiuso il suo intervento lanciando un appello ai giornalisti affinché escano dalle redazioni e tornino tra la gente. “E’ un settore in cui si possono creare stabilità e nuova occupazione quando i giornalisti torneranno ad occuparsi delle questioni civiche”.

Dal pubblico sono intervenuti per la Cgil, l’ex segretario provinciale Gianfranco Mussoni: “industria e pastorizia sono i due pilastri del nostro sviluppo. Devono andare insieme. Deve finire il tempo dei no, con i quali non si va da nessuno parte”. Il primo cittadino di Tonara, Pierpaolo Sau, ha posto una domanda al tavolo della presidenza: “Dite che lo spopolamento dipenda dalla mancanza di lavoro: allora perché Tonara, dove questo problema non esiste, è tra quei Comuni con la più alta percentuale di spopolamento?”. Tesi non condivisa dalla collega di Ovodda Cristiana Sedda: “Potrei essere d’accordo con te perché anche da noi la mancanza di lavoro non è accentuata. Ma non è cosi perché pur essendoci tante attività i giovani non sanno che fare. Inoltre la povertà va affrontata caso per caso, singolarmente”.  Augusto Pili, sindaco di Aritzo, ha parlato di una politica cagliaricentrica e nuorocentrica, con il conseguente  abbandono delle zone interne. Don Fabio Marras parroco di Ovodda e Tiana, ha invitato alla riflessione: “Fin’ora avete parlato solo di soldi. Dimenticateli. Fermiamoci e cerchiamo di capire tutti cosa stiamo facendo e quali sono i risultati. E’ fondamentale collaborare e dare tutti il proprio contributo”.

Ha chiuso la lunga discussione don Pietro Borrotzu (Pastorale del lavoro, Diocesi di Nuoro) che ha fatto la sintesi degli interventi e del lavoro della Carta di Zuri.

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