L'orrore dell'olocausto ne "Il Rosa Nudo" di Giovanni Coda

Presentato a Firenze il film che narra la vita dello scrittore francese Pierre Seel, deportato ai tempi del Nazismo

Daniele Marseglia
01/02/2014
Attualità
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C'era un'atmosfera di grande commozione al termine della proiezione de “Il Rosa Nudo” che si è tenuta martedì 28 gennaio nella prestigiosa cornice del Teatro Verdi di Firenze alla presenza del regista cagliaritano Giovanni Coda. Il film, che non ha ancora trovato una distribuzione ma è stato presentato a tanti festival in giro per il mondo, ripercorre in uno stile del tutto sperimentale, sfruttando altri linguaggi come il teatro, l'installazione e la fotografia, la drammatica storia di Pierre Seel, deportato nei campi di concentramento nazisti perché omosessuale e per questo ritenuto un malato da curare. Il regista ha tenuto a sottolineare come sia rimasto “profondamente colpito dalla drammatica vicenda di Pierre. Volevo che anche l'Italia fosse messa a conoscenza di questa storia. Pensate, solo nel 1982 il governo francese ha riconosciuto a Pierre la condizione di deportato omosessuale. Mi auguro che il mio film faccia riflettere su tutti i tipi di discriminazioni ancora oggi presenti.”

Non ci sono scene di violenza ne Il Rosa Nudo. Non ci sono neanche dialoghi, ma una voce che narra tutto quello che Pierre ha vissuto sulla propria pelle in quel periodo che ha inevitabilmente segnato tutta la sua vita. A parlare sono i corpi di Pierre e dei suoi compagni di cella, nudi, sofferenti e martoriati dalle violenze. Il regista Giovanni Coda lavora tutto per sottrazione. Lascia che sia il pubblico a calarsi nei panni di Pierre, di vivere con l'immaginario quell'atroce dramma di cui il mondo è venuto a conoscenza troppo tardi.

L'evento è stato organizzato dall'ACSIT, l'Associazione Culturale dei Sardi in Toscana, insieme a Stefano Stefani, Florence Queer Festival e Radio Atividade Sardas. Alla proiezione era presente la Presidente ACSIT Fiorella Maisto che ha portato al regista i saluti e i complimenti per l'opera da parte di tutta l'associazione. Esprime piena soddisfazione anche il responsabile della comunicazione ACSIT Mattia Lilliu: “Con Il Rosa Nudo abbiamo inaugurato nel migliore dei modi la nostra rassegna “Nuova Cineteca Sarda” che offrirà ai soci ACSIT il meglio delle nuove leve del cinema sardo. Giovanni Coda è uno di questi e il suo film tiene accesa l'attenzione su quello che è stato una delle parti più atroci della storia umana che mai più si dovrà verificare.”

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