E’ quasi rivolta. Orani, guidata dal suo primo cittadino Franco Pinna non ci sta ad accettare in silenzio un parco eolico calato dall’alto.
Un progetto di 9 pale eoliche alte 93 metri, 7 delle quali dovrebbero ricadere nel territorio del Comune di Nivola, le altre 2 a Nuoro.
“E’ sconcertante il modo in cui si sono proposti – dice Franco Pinna a dir poco infastidito dalla vicenda -. Si tratta di una multinazionale spagnola che ci abbozzo il progetto 4 anni fa per poi scomparire. Adesso si sono ripresentati, forti del sostegno della Giunta regionale uscente, per voler concludere il tutto in pochissimo tempo perché ci dicono: ‘c’è poco tempo’. Insomma pretendono che ci ipotechiamo il nostro territorio per 29 anni senza neppure sapere il perché”.
“Il progetto che ci hanno depositato in Comune – prosegue – prevede la realizzazione di 7 pale in agro di Orane, 6 in terreni privati ed 1 nel comunale. Si tratta di una zona a forte valore archeologico ed ambientale: ai piedi di Monte Gonare, all’interno del parco geominerario e vicino a dei siti archeologici. Se fosse stato un povero cristo a presentare un qualsiasi progetto gli sarebbero serviti anni per avere le autorizzazioni, in questo caso invece sono celeri, perché ‘non c’è tempo’”.
L’amministrazione, insomma, vuole vederci chiaro. “Vogliamo capire il motivo del progetto. Perché lo vogliono realizzare? quali benefici ne trarrà il territorio? Vogliamo poter dire la nostra a ragion veduta, dunque dopo esserci documentati, sia noi come amministrazione che la comunità”.
Per questo il sindaco si è battuto, alla fine riuscendoci, per rinviare l’incontro pubblico fissato per ieri pomeriggio per la Valutazione di Impatto Ambientale.
“L’incontro è stato fissato senza quasi consultarci. Orani è un paese laborioso, alle 16 di giovedì non va nessuno ad una riunione. L’abbiamo voluta rinviare, perché, l’incontro serve per conoscere la nostra posizione e quella degli oranesi. Dobbiamo prima documentarci e vogliamo fissarla in un giorno e ad un ora in cui possano garantire la massima partecipazione”.
Quello che vuole l’amministrazione, in poche parole, è capire il motivo del progetto: “Sono favorevole alla produzione di energia alternativa ma tutto deve avere una logica. Non possiamo tappezzare il territorio regionale di pale eoliche senza una razionalità, un progetto. E poi a chi serve? In Sardegna si produce già tanta energia, più del nostro fabbisogno. E soprattutto, quali benefici ne trarrà la comunità? Mi sembra di capire nessuna, continueremo a pagare la bolletta più cara anche del 30 per cento rispetto ad un milanese o romano con l’aggravante di avere un territorio a forte valenza archeologica ed ambientale disseminato di pale eoliche giganti. Diremo la nostra nell’incontro per la Valutazione di Impatto Ambientale dove parteciperanno i rappresentanti della multinazionale Società Gamesa Energia Italia S.P.A e della Regione, che sarà fissata credo fra una quindicina di giorni in un orario consono, cosi come saremo presenti nella conferenza di servizio, dove parteciperemo come amministrazione”.