OROTELLI. "Vorremmo intitolare una via a Cocheddu". Appello a tutti gli orotellesi domiciliati nel mondo

In questo modo " si valorizza la straordinaria storia di coesione, solidarietà e identità" degli orotellesi

Matteo Marteddu
31/03/2014
Attualità
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Un mosaico di tante storie: è la tela dell’intreccio della vita e delle vite nella comunità di Orotelli. Sequenza di lavoro duro, di laceranti conflitti, di aratri e calessi, di case di graniti freddi e di palazzetti liberty ,con audaci venature di nobiltà. La terra, il bene terra, luogo di schiene piegate e di fortune garantite. Bianco e rosso, colori non sovrapponibili; santi e chiese, sacrestie e scomuniche. Esattamente un secolo fà e il paese si scompone; generazioni intere svaniscono sulle trincee del Carso. Migranti nelle miniere e nelle fabbriche, polmoni di silicosi, speranze di cambiamento. Orizzonti cadenti, laggiù, verso le due ciminiere mute. Scuola e cultura. Poeti e scrittori di radici robuste. Fili che si strappano lungo i decenni. Ma c’è una vicenda che ha i colori tenui e il sapore condiviso della tenerezza. Viveva la sua vita, un tempo non lontano, un uomo mite, racchiuso nella sua diversità: il suo nome era ANTIOCO PINTUS per tutti COCU o Cocheddu. Era con il linguaggio di oggi, un disabile mentale, forse da bambino; ma nessuno ricorda la sua infanzia. Tramanda ancora ricordi e suggestioni ed è su questa persona che l’intera comunità orotellese ha scoperto la sua straordinaria capacità di coesione, di tolleranza, di rispetto e di solidarietà. COCU non viveva ai margini; era figlio di ogni famiglia, era l’uno in più, nella tavola modesta ed essenziale del povero e nelle tavole dei ricchi. Non disturbava; le sue nenie, con malinconia struggente, con solfeggi e fantasie a noi ignote, accompagnavano il paese, nella calura o nel gelo, dalle gradinate delle chiese o dalle basi di granito sull’uscio delle case. Per le schiere dei bambini era uno di loro. Sulla sua mite dolcezza, racchiusa in un fisico possente, si riversava il rispetto totale di giovani e anziani, l’ansia solidale comunitaria, cristiana e laica, bianca e rossa, povera e ricca. Su di lui si ricomponeva nel quotidiano vivere, il mosaico sociale per tanti versi lacerato. Quando è mancato, dicono ancora, si sentiva uno strano vuoto.
Con questa coscienza storica, ancora viva, i Sottoscritti cittadini di Orotelli, ovunque oggi risiedano, fanno Appello e firmano formale petizione al Sig. Sindaco e al Consiglio Comunale , oggi in carica, affinchè venga intitolata una via del paese a : ANTIOCO PINTUS ( noto COCHEDDU).
Non appaia strana la richiesta della VIA per un disabile mentale. Se ne comprendano le implicanze di civiltà e di modernità e si valorizzi la straordinaria storia di coesione, solidarietà e identità che la comunità orotellese ha saputo esprimere. Sarà un atto che porterà onore al Consiglio Comunale e all’intero paese.
Grazie.
FIRME

Nome e cognome data di nascita domicilio firma

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Nome e cognome data di nascita domicilio firma

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