L'impresa titanica "del progetto Cirinà". Parla il mister

Dedica il successo al pubblico e alla famiglia

a cura della redazione
07/04/2014
Sport
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“La portata di questo successo si coglierà con il tempo. Adesso sembra normale, in seguito ci accorgeremo che è un traguardo straordinario”.

Ed in effetti le parole di Ivan Cirinà ieri a fine gara riflettono la realtà. Il Taloro quarto in classifica che accede ai play off è un miracolo. Lo è perché, contrariamente a quanto si dice, l’Eccellenza è un campionato professionistico, con società che ogni estate spendono tantissimi soldi, impensabili per le tasche societarie barbaricine. Il Taloro non ha nessun finanziatore dietro, ma è frutto, come abbiamo più volte scritto, di una società diffusa, composta dal volontariato di tantissimi gavoesi che ci mettono tempo e soldi.

Si capisce che a questi livelli è inimmaginabile competere con Nuorese, Fertilia, Porto Corallo, San Teodoro, Muravera ecc. E giustamente si festeggia come un scudetto la salvezza. E si grida al miracolo per essere in Eccellenza da 14 anni. Basti pensare che il Maristiai è l’unico campo in terra battuta.

Appena 10 mesi fa il futuro societario era incerto e molti, a sproposito, addirittura scrivevano di una fuga in massa dei giocatori.

Alla fine il cuore rossoblu ha prevalso ancora una volta a discapito spesso delle famiglie e sfidando anche le difficoltà finanziarie che tutti viviamo. E si è cosi dato continuità “al progetto Cirinà”, che ha portato il Taloro ancora più in alto, al quarto posto e ieri anche ai play off.

Mister che alla fine dello scorso campionato definiva già un miracolo il quinto posto “in queste condizioni”. Che ieri ha ricordato. “Questo è un traguardo frutto di tre anni di lavoro. E’ stato un percorso con tante difficoltà, logistiche, climatiche che rendono ancora più importante l’impresa. E la soddisfazione è doppia e  merito del lavoro oltre che mio, di Pietro Mossa, Franco Cottu, tutto lo staff, la dirigenza e del pubblico”. Insomma è frutto del lavoro del gruppo che Cirinà non dimentica mai di citare.

Adesso domenica 27 si va a Villaputzu per scrivere un altro pezzo di storia. “Per noi non cambia nulla, giocare con il Fertilia o il Porto Corallo è uguale. Dovremo comunque affrontare una trasferta di 140 km. Adesso ci poniamo un altro obiettivo: vogliamo andare a sa Sa Rodia di Oristiano per giocare la finale contro il Fertilia. Conoscendo i ragazzi sono convinto che li giocheranno alla grande e ci regaleranno altre soddisfazioni”. 

“Finalmente – continua – ci fermiamo per 20 giorni. Un risposo meritato dopo una stagione giocata tutta in una tirata, senza riposo”.

Il mister quando conclude inizia a metabolizzare di essere l’artefice di impresa titanica e di aver fatto un altro grande regalo ad un ambiente che gli vuole bene. Abbassa lo sguardo cercando di trattenere l’emozione. “Dedico questo successo al pubblico e alla mia famiglia”.

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