Arbau: "subito il taglio della partecipate e dei consigli di amministrazione"

"Le perdite di questi enti ci collocano all'ultimo posto tra le regioni italiane"

a cura della redazione
17/04/2014
Politica
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“La Sardegna è la regione che nel 2012 ha accumulato il maggior numero di perdite nella gestione delle società partecipate, bruciando oltre 95 milioni di euro (dati Sole 24ore) eppure ci sono provvedimenti ed un referendum che imponevano razionalizzazione e contenimento della spesa”.

A dirlo è Efisio Arbau, che insieme agli altri tre consiglieri regionali del gruppo Sardegna vera (Gaetano Ledda, Raimondo Perra e Michele Azara) ha presentato un interpellanza al presidente Francesco Pigliaru “per avviare un processo di riordino degli enti fino ad ora inesistente”.

In una delibera del febbraio 2013 la giunta regionale aveva dato 45 giorni di tempo a “Presidente e assessorati per presentare una proposta sull’opportunità di mantenere (con contenimento dei costi), accorpare o sopprimere le partecipazioni delle società di propria competenza”.

“Ad oggi però – denuncia il consigliere barbaricino – non conosciamo quali risultati siano stati  conseguiti, ne il motivo che ha portato alla conservazione di tutte le partecipazioni regionali”.

Non solo ma “non è stato rispettato neppure un altro provvedimento – continua - la delibera del settembre 2012, frutto dei referendum del maggio dello stesso anno. Persistono, infatti, ancora numerosi consigli di amministrazione che invece dovevano essere aboliti”.

L’inadeguatezza di questi provvedimenti, sono costati alle nostre casse oltre 95 milioni e ci ha regalato l’ultimo posto tra le regioni per il maggior numero di perdite in queste società. Inoltre ci sono diversi accertamenti da parte della Corte dei Conti e della Procura della Repubblica sulle ingenti risorse pubbliche che la Regione annualmente ha fatto confluire nelle casse delle sue partecipate, con i casi eclatanti di Igea, Abbanoa, SardegnaIT, Sardegna Promozione”.

Per questo i consiglieri di Sardegna vera si rivolgono al neo Presidente ed alla Giunta “per pervenire in tempi rapidi ad un reale riordino e razionalizzazione delle partecipazioni societarie regionali”.

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