Report della Camera di commercio sull'andamento demografico delle imprese

Chiara Scaglione, ufficio stampa Camera di commercio Nuoro
06/06/2014
Comunicati Stampa
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La Camera di Commercio di Nuoro, in occasione della XII Giornata dell’Economia, ha elaborato i dati riguardanti le attività produttive presenti sul territorio di competenza in relazione all’anno 2013.

Il quadro generale

I dati relativi all’andamento demografico delle imprese mostrano una sostanziale tenuta del tessuto imprenditoriale locale. Nel corso del 2013 sono nate 1.508 nuove imprese e ne sono cessate 1.504, per un saldo positivo di 4 unità. A queste, tuttavia, si sommano le 523 attività cancellate d’ufficio in virtù del DPR 247/2004 che portano a 27.549 unità lo stock delle imprese complessivamente registrate presso la Camera di Commercio di Nuoro.

Nonostante il sostanziale equilibrio demografico, lo stato di sofferenza attraversato dal tessuto imprenditoriale locale è evidenziato dall’incremento del numero delle procedure concorsuali avviate che, pur conservandosi al di sotto della media degli altri territori, è cresciuto di circa il 12%.

Le dinamiche settoriali

La base produttiva si caratterizza per una netta preponderanza del settore agricolo nel quale opera circa il 30% delle imprese. Seguono per importanza il commercio con il 22%, il settore edile con il 14% e quello dei servizi con il 12%. Il settore agricolo ha segnato la più netta contrazione delle unità produttive (-271 il saldo tra iscrizioni e cessazioni, - 2,6 in termini percentuali), seguito da quello commerciale (-218 unità, -1,6 %) e da quello edile (-166 unità, -3,7%). Di contro, si rileva un sostanziale incremento delle imprese non classificate (360 unità), ovvero quelle prive del codice importanza.

L’andamento dell’artigianato, settore trasversale a tutti gli altri comparti e che rappresenta un quarto del totale delle imprese, conferma la tendenza ribassista innescata nel 2008 che ha visto scomparire da allora 879 imprese, registrando anche quest’anno un calo del 4% (-291 unità) per un totale di 7.033 imprese sopravvissute.

Le forme giuridiche

L’analisi dei dati dal punto di vista della forma giuridica evidenzia che il 71% delle imprese del territorio sono ditte individuali, il 15% società di persone, l’11% società di capitali mentre il restante 3% è costituito da imprese aventi altre forme giuridiche. Si rileva un costante incremento delle società di capitali che registrano una crescita pari al 3,3% nell’ultimo anno. Continua, invece, l’indebolimento delle ditte individuali che chiudono il 2013 con un bilancio negativo e una perdita di 632 unità, equivalente ad un decremento del 3,1% .

Imprenditoria straniera

La presenza di imprese a guida straniera nel territorio ammonta a 2.105 unità di cui 1.126 a guida comunitaria e 979 extracomunitaria. Il loro interesse è concentrato principalmente nel settore commerciale (899 imprese) seguito dal comparto edile (227 imprese) e da quello ricettivo (190 imprese), mentre le altre si distribuiscono in maniera residuale nei restanti settori.

Valore aggiunto e produzione della ricchezza

Il valore aggiunto, inteso come differenza tra il valore dei beni e servizi realizzati in un’economia e quello dei beni e servizi impiegati per la produzione degli stessi, rappresenta l’aggregato principe della contabilità nazionale in grado di fornire una misura quantitativa della ricchezza prodotta dal sistema economico nell’arco dell’anno di riferimento. Seppur in calo rispetto al precedente anno (3.418,8 milioni), nel 2013 il nostro sistema economico ha contribuito con 3.374,8 milioni di euro (2.474,1 Nuoro e 900,7 Ogliastra) alla formazione del 12% del valore aggiunto regionale. Dall'analisi settoriale emerge come il contributo dei singoli settori sia rimasto mediamente costante negli ultimi anni: l’80,1% del valore aggiunto è prodotto dal settore dei servizi (commercio, servizi alle persone e alle imprese, turismo). Il peso dell’industria, invece, si è attestato al 15,8% mentre l’agricoltura contribuisce con il 4,1%. Un altro utile indicatore per verificare il grado di crescita economica raggiunta da un’area è rappresentato dal valore aggiunto pro-capite che per la provincia di Nuoro è pari a 15,658,6 euro mentre per l’Ogliastra a 15.702 euro. I valori si collocano al di sotto della media regionale (17.592,1 euro) e di quella nazionale (23.333,4 euro) e piazzano le due province rispettivamente all’86° e all’85° della graduatoria.

Commercio con l’estero

Il grado di apertura commerciale1, che misura la propensione al commercio con l’estero, è estremamente basso e in calo rispetto agli anni precedenti. Nel corso del 2013, infatti, il valore delle importazioni e delle esportazioni ha influito in maniera marginale sulla produzione del valore aggiunto territoriale, limitandosi al 5,4% nella provincia di Nuoro e al 2,6% in quella dell’Ogliastra. Le esportazioni, in particolar modo, hanno subito un drastico ridimensionamento e nonostante la provvisorietà dei dati relativi al 20132, evidenziano una riduzione annua di circa il 20% per le imprese nuoresi e di quasi il 90% per quelle ogliastrine, che risultano essere influenzate da una forte periodicità nei cicli produttivi.

Nuoro esporta prevalentemente prodotti industriali (33,6%) e alimentari (31,2%) mentre l’Ogliastra esporta in prevalenza prodotti derivanti dal comparto metalmeccanico ed elettronico (86,1%). Da un’analisi geografica si rileva, invece, che Nuoro esporta prevalentemente negli Stati Uniti, in India e in Spagna mentre l’Ogliastra in Lussemburgo, Portogallo e Regno Unito.

Emerge, inoltre, che il territorio contribuisce solamente per il 2% al totale delle esportazioni sarde. Queste ultime sono, tuttavia, influenzate dall’attività produttiva della Saras s.p.a. che incide in maniera determinante sull’export regionale. Se infatti epuriamo il dato dalla componente inerente la produzione di merci chimico/plastiche, scopriamo che la percentuale contributiva del territorio sale sino al 14%.

Mercato del lavoro

Stando ai dati diffusi dall’Istat, il numero complessivo degli occupati è calato nel corso del 2013 attestandosi a quota 71.300 unità. Questa contrazione è stata particolarmente marcata nella provincia di Nuoro (-3,2%) dove attualmente risulta essere impiegato solo il 50,3% della forza lavoro, mentre in Ogliastra si riscontra una leggera crescita (+0,3). Procedendo ad un’analisi settoriale, invece, si evince che il settore maggiormente rappresentato è quello dei servizi (40% Nuoro e 45% Ogliastra) seguito da quello commerciale e ricettivo (23% Nuoro e 27% Ogliastra) e dall’Industria (16% Nuoro e 13% Ogliastra). Il tasso di disoccupazione3 è cresciuto, ma solo nel nuorese, dove si evidenzia un incremento pari allo 0,8% per un totale del 25,3% di disoccupati. Si riportano in sintesi i principali risultati emersi:

  • Il saldo delle imprese al netto delle cancellazioni d’ufficio è pressoché stabile ma si rilevano particolari difficoltà nel settore agricolo, nel Commercio e nell’Edilizia. Le imprese artigiane sono diminuite del 4% in un anno.
  • Le società di capitali sono cresciute del 3,3% nel corso del 2013 a conferma che il tessuto imprenditoriale locale si va progressivamente rimodellando su forme di impresa più articolate e adatte a competere sui nuovi mercati.
  • Decresce la ricchezza del territorio. Il valore aggiunto complessivo si attesta a 3.374,8 milioni di euro con quote pro capite al di sotto della media nazionale e regionale.
  • Si registra una caduta delle esportazioni. In Ogliastra (-88,2%) è imputabile alla ciclicità della produzione e vendita di alcune merci mentre nel nuorese ad un arresto del settore chimico/plastico.

Sotto, allegato, il comunicato stampa completo dei grafici.

 

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