Gavoi. Traballos e Bidas a Cortes apertas

I bar del centro barbaricino diventano mostre per 3 giorni

Roberto Mulas (Associazione culturale S'Isprone)
07/10/2014
Associazioni
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All’interno dell’ormai vincente manifestazione “Autunno in Barbagia” c’è chi continua a lavorare per il recupero degli antichi saperi. Non solo una sagra, un’esibizione o un’esposizione ma un compromesso con il tempo che ancora insegna l’importanza dei gusti antichi. Con questo spirito l’Associazione culturale “S’isprone” di Gavoi sceglie di mettere in ‘mostra’ con Traballos e Bidas alcuni mestieri che hanno caratterizzato e che continuano a sostenere l’economia gavoese.

L’occasione per la seconda partecipazione de Su Sotziu è proprio quella di Cortes Apertas, in programma nel paese del centro Sardegna per il prossimo fine settimana insieme ad Onanì e Meana Sardo; gli spazi saranno nuovamente gli esercizi ricreativi del paese. I bar ospiteranno infatti una selezione di scatti realizzati da 3 giovani artisti locali (Peppe Manca noto Kebra, Francesca Podda e Fabio Manca), raccolti e selezionati dai ragazzi dell’associazione; il tragitto, reso itinerante, dedicherà ad ogni sito un tema, un lavoro, un’arte. L’inaugurazione è prevista per le ore 18:00 di venerdì 10.

Il percorso - sviluppato come l’anno passato tra la via Roma e la piazza San Gavino - coinvolgerà nell’ordine le seguenti attività e antichi mestieri, alcuni dei quali di importante valore storico per l’artigianato contempraneo: S'iferru  la mansione della pastorizia; il bar S’istentu mostrerà l’antica occupazione del calzolaio ormai in disuso; il circolo Bronx il duro lavoro dei tagliapietre e taglialegna, nella Piazzetta il pane e la sua cottura ‘sa hotta’; su mastru ‘erreri negli spazi del bar La Curva; il Trio ospiterà invece l’arte manifatturiera dell’oro, Sa Carrela la lavorazione delle leppas, il Tum-Bar-inu la falegnameria e il legno, il Kursal la ferratura del cavallo mentre l’Anko Franka la pasta fresca svolta a mano e senza lavorazione meccanica (ravioli, gnocchetti, sebadas);  le modisterie e i laboratori artigiani che confezionano abiti saranno ammirabili al Black&White e, a concludere, su mastr’e muru nel bar Pirisinu. La mostra non vuole essere esclusivamente rivolta al pubblico della rassegna d’ottobre ma – secondo quanto riferito dagli organizzatori - trovare uno sbocco che renda sempre visibile le note identificative delle specificità economiche di Gavoi. L’elenco sarà concluso quando all’appello risponderanno anche le immagini rappresentative della totalità di attività locali come pasticceria, bar e piccoli commercianti e solo a quel punto ne si deciderà l’ubicazione. Ogni fotogramma avrà accanto - non solo la propria didascalia - ma una serie di poesia e testi in lingua sarda ricollegabili ai lavori della tradizione sarda: da Ciccittu Masala a Montanaru.

La mostra Traballos e bidas si inserisce all’interno del circuito degli altri 4 percorsi museali stabili previsti per l’occasione: Museo Comunale, Casa Museo Porcu-Satta, Casa Pira-Cadau e Casa Maoddi; le immagini racconteranno di artigiani storici importanti per la memoria locale insieme a quelle di alcuni giovani del paese che con coraggio e pazienza hanno deciso di dedicarsi ad un’arte difficile e ben lontana dalla tecnologia dirompente dei giorni d’oggi. Una scelta importante che contribuisce giorno dopo giorno a non dimenticarsi dei saperi che per i decenni passati hanno costruito il tessuto identitario delle nostre comunità.

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