Olzai tra i Comuni diffidati dall'Autorità per il servizio idrico, ma il Comune non ha ricevuto nulla

Michela Columbu
27/11/2014
Attualità
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L’autorità nazionale per  l’energia elettrica, il gas e il servizio idrico ha annunciato qualche giorno fa di aver approvato le tariffe per l’erogazione dell’acqua. Tariffe che saranno omogenee in tutto il territorio nazionale e che subiranno per gli utenti sardi dei rincari del 3,9% “a fronte – si legge nel comunicato dell’autorità- di oltre 4,5 miliardi di euro di investimenti attivati nei prossimi 4 anni per nuove infrastrutture, tutela ambientale e miglioramento dei servizi”.

Un provvedimento che solleva l’ente regionale Abbanoa, dal malumore degli utenti, che prima si sono visti recapitare a casa la richiesta di deposito cauzionale; ora vengono a sapere del rincaro delle tariffe, e non solo: l’autorità ha riconosciuto un credito ad Abbanoa di 106 milioni di euro da parte degli utenti. Significa che ogni utenza dovrà sborsare nelle prossime bollette almeno 80 euro, per pagare gli investimenti che ha fatto l’ente regionale in questi anni.

Come riporta l’Unione Sarda di oggi, nell’articolo di Piera Serusi, ci sarà probabilmente un intervento della Regione, la quale si sarebbe già attivata per chiedere un prestito di 106 milioni di euro alla Cassa conguagli per il settore elettrico, il gas e l’acqua, per permettere nell’immediato ad Abbanoa di avere i soldi in cassa, e ai sardi di poter vedere il debito spalmato in bolletta negli anni a venire.

Dal provvedimento nazionale di adeguamento tariffario, non sono esenti nemmeno i Comuni - una trentina in tutta la Sardegna - che all’atto della nascita di Abbanoa, hanno scelto di rimanere fuori dal Gestore Unico e amministrare in completa autonomia la risorsa idrica. L’Autorità nazionale li ha diffidati il 16 ottobre “ad adempiere agli obblighi di predisposizione tariffaria per i soggetti per i quali non si dispone degli atti, dei dati  e delle  informazioni  necessarie alla determinazione  delle tariffe relative alle annualità 2012, 2013, 2014 e  2015”.

Entro 30 giorni dalla data della diffida, i Comuni avrebbero dovuto comunicare le proprie tariffe all’ente nazionale. Tra questi, c’è anche Olzai, unico in Barbagia a gestire autonomamente la risorsa acqua. Conseguenze della mancata risposta, si legge nella diffida dell’ Autorità nazionale, per gli utenti olzaesi- così come per tutti gli utenti dei Comuni diffidati – sarà l’adeguamento automatico della tariffa che verrà determinata d’ufficio con il moltiplicatore del 0,9, e per premiare gli utenti dell’ente inadempiente sarà azzerata in bolletta quella parte relativa ai costi di funzionamento (la cifra che ognuno di noi paga come quota per coprire i “costi di investimento e di esercizio”). Insomma, il Comune dovrà fare a meno di una parte delle cifre calcolate in bolletta ai suoi utenti, e dovrà anticiparlo da se. Come se i soldi che gestisce non fossero degli stessi utenti che pagano le bollette!

Il Sindaco di Olzai, Tonino Ladu, responsabile del Servizio idrico integrato del Comune “per il momento non abbiamo ricevuto nessuna diffida formale, né noi e neanche gli altri comuni diffidati – dichiara - non abbiamo ancora assunto una decisone, anche perché intendiamo rapportarci con i comuni che sono stati riportati nell'elenco. Non appena ci sarà una posizione che io auspico unitaria, vedremo come muoverci”.

E proprio una posizione unitaria sembra palesarsi di fronte alla richiesta e conseguente sanzione dell’Autorità. Come riporta L’Unione Sarda è stato chiesto un tavolo tecnico in Regione per il 30 novembre, durante il quale i Sindaci interessati chiederanno di mantenere l’autonomia di gestione.

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