Torna lo spettro dell'Imu sui terreni agricoli. Arbau: "il consiglio regionale si è espresso contro l'applicazione in Sardegna"

a cura della redazione
14/12/2014
Territorio
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Torna lo spettro dell’Imu sui terreni agricoli. Scampato il pericolo del 16 dicembre, si pensava che la prossima scadenza fosse giungo. Ieri invece il Consiglio dei ministri ieri ha deciso che si dovrà pagare il 26 gennaio. E vista l’esiguità del tempo, difficilmente si riuscirà a rivedere i parametri per distinguere esenti e paganti. Dunque potrebbero essere confermati quelli che suddividono i contribuenti in tre fasce in base all’altitudine in cui è collocato il Municipio. Esenzione totale solo per quei Comuni che hanno il Municipio oltre i 600 metri di altitudine; per quelli compresi fra 281 e 600 metri non dovrebbero pagare solo i terreni di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali; mentre dovrebbero pagare tutti i proprietari nei Comuni con altitudine fino a 280 metri.

Il condizionale sulle regole è d’obbligo, anche perché, come scrive il Sole24ore “lo stesso Governo nei giorni scorsi si era preso l’impegno di sfruttare il tempo extra concesso dalla proroga per studiare un meccanismo più “solido. Il «mini-rinvio» al 26 gennaio - scrive anche il quotidiano di Confindustria - non offre in realtà troppo spazio, soprattutto in un periodo complicato dalla manovra e dalle feste”.

“Dobbiamo opporci– afferma il consigliere regionale Efisio Arbau - è un modo come un altro per recuperare soldi. In Consiglio nei giorni scorsi abbiamo approvato un ordine del giorno che impegna la Giunta a non applicarla in Sardegna. Il Presidente dovrà far valere questa posizione con il governo”.

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