E’ un vero e proprio “Piano Marshall” quello che la Presidente di Confartigianato Nuoro, Maria Carmela Folchetti, ha proposto oggi al Governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru, durante l’incontro in svolgimento nel capoluogo barbaricino sulla crisi e sullo sviluppo del territorio.
“Fiscalità di vantaggio, rifinanziamento della legge per le imprese artigiane, collegamenti viari e internet ad alta velocità – ha affermato la Presidente Folchetti – per combattere la crisi, far ripartire economia e imprese, combattere gli ostacoli naturali, crescere culturalmente ed essere competitivi con il mondo intero”. “Il nuorese ha necessità di interventi straordinari – ha proseguito la neo Presidente Regionale di Confartigianato - come quelli per le zone terremotate, capaci di un forte impatto su imprese, paesi e cittadini”.
La Presidente ha ricordato come il tessuto produttivo artigiano del nuorese e dell’Ogliastra, circa 7mila imprese e oltre 20mila dipendenti, nonostante la “rarefazione” dello Stato, delle Istituzioni, del tessuto imprenditoriale e della popolazione non si voglia arrendere e creda ancora nel valore dell’impresa, nella qualità del lavoro individuale, nella potenzialità del territorio e nell’investimento in tecnologia. Ha anche aggiunto come il territorio “non sia abituato a piangersi addosso e neanche al sostegno dello Stato e delle Istituzioni anche perché la loro presenza è stata impalpabile”.
Poi la richiesta dell’istituzione della “zona a fiscalità di vantaggio”, come quella attuata a L’Aquila e nel Sulcis: questa consentirebbe alle piccole e micro imprese, vecchie e nuove, di avere l'abbattimento delle imposte sui redditi, dell'Irap, delle altre tasse sugli immobili e sui contributi, nel limite massimo di 200 mila euro cumulati in tre anni.
“Concedere una fiscalità di vantaggio per un territorio che attualmente si annovera tra i meno densamente popolosi della nazione – ha proseguito la Folchetti - parliamo di centri abitati ormai ridotti al lumicino, poche migliaia di residenti in un area di centinaia di chilometri quadrati, non comporterebbe un aggravio di spesa insostenibile e sarebbe l’unico veicolo perseguibile per porre un argine all’emorragia demografica in quanto si verrebbero a creare, a breve termine, posti di lavoro non occasionali e non precari”.
Poi la richiesta del rifinanziamento della Legge regionale 51 per l’artigianato che per circa 2 decenni ha dato la possibilità alla imprese artigiane di progettare, fare investimenti e di crescere: “Questa misura ha avuto il merito di sostenere e aiutare la promozione, la qualificazione e lo sviluppo dell’impresa artigiana sarda, anche attraverso l’integrazione con la programmazione economica della Regione. Sappiamo che nella prossima Manovra regionale dovrebbe esserci un capitolo specifico di rifinanziamento: le chiediamo certezze e soprattutto le chiediamo che questi fondi vengano messi subito a bando e a disposizione delle aziende”.
La Presidente ha ribadito come il territorio non chieda favoritismi ma solo pari opportunità con il resto dell’Isola. “Chiediamo infrastrutture viarie e tecnologiche per essere competitivi non con le zone limitrofe, ma con il mondo intero. Abbiamo necessità di strade e di linee web ad alta velocità per la movimentazione dei beni che produciamo e per la veicolazione della conoscenza, della cultura e dei prodotti dell’ICT. Abbiamo necessità di utilizzare i prossimi Fondi europei per interventi finalizzati a sostenere le attività produttive e a colmare i gap infrastrutturali che comprimono le potenzialità economiche dei territori montani”.
Confartigianato Imprese Nuoro ha quindi suggerito una strategia di sviluppo che lavori e investa su tutte le aree interne a rischio spopolamento, che possa porre le imprese al centro dello sviluppo e della creazione del lavoro, che le faccia migliorare; per questo sono necessarie le risorse pubbliche, ma è ancora più è fondamentale conoscere le vere esigenze di imprenditori e comunità. E’ necessario promuovere la perequazione territoriale (evitare, quindi, le discriminazioni territoriali ovvero una distribuzione più equa delle risorse); favorire l’autogoverno dei territori; investire in capitale umano; fare rete; far crescere la competitività del sistema.
Poi la conclusione della Presidente Folchetti: “Solo così potremmo sentirci più forti e meno abbandonati dallo Stato”.