L'olocausto nella testimonianza del sardo Modesto Melis

Graziano Canu
19/01/2015
Comunicati Stampa
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"Sono passati 20 anni prima che decidessi di raccontare la mia storia. Al rientro era impossibile, non mi credevano. Pesavo 37 chili e quando mia madre mi vide svenne. Ho iniziato a parlare nelle scuole. Oggi faccio anche 27 incontri in un mese. Ma all'inizio nessuno mi credette". (Modesto Melis)
  

Modesto Melis, 95 anni ex deportato a Mauthausen continua in quella che è diventata una vera e propria “missione”: raccontare l'inferno vissuto nel lager.
E lo fa girando le scuole. A Nuoro Giovedì prossimo 22 gennaio, nel quadro di una iniziativa promossa dalla Scuola Maccioni in collaborazione con Radio Barbagia, incontrerà alle 10.00 nell'auditorium dell'istituto in via Aosta  gli studenti. Modesto Melis risponderà alle domande di Graziano Canu e dialogherà con i ragazzi, soprattutto quelli delle terze  che in questo periodo stanno approfondendo i temi legati alla seconda guerra mondiale e all'Olocausto.
Iniziativa, promossa in stretta collaborazione da Radio Barbagia e dall'istituto comprensivo Maccioni, voluta per la Giornata della memoria che si rinnoverà il prossimo 27 gennaio, anniversario della liberazione del campo di Auschwitz. 
Modesto Melis aveva poco piu' di venti quando venne fatto prigioniero dai tedeschi . Prima rinchiuso a Firenze, poi nel campo di smistamento di Fossoli, infine a Bolzano e a Mauthausen, dove restò fino all'arrivo degli americani. 
La sua drammatica e dolorosa esperienza è raccontata in un libro ''L'animo degli offesi''. 
Qualche mese fa, dopo 70 anni, il signor Modesto Melis è tornato per la prima volta a Mauthausen.

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