Oniferi e Teti in mostra a Venezia con petroglifi e bronzetti in nome della promozione della nostra storia e del nostro territorio

Michela Columbu
05/03/2015
Attualità
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Varca il Mediteraneo la Barbagia nuragica e prenuragica e arriva sulle coste dell’Adriatico, nella città di Venezia.

Grazie alla caparbietà delle due giovani sindache di Oniferi Stefania Piras e di Teti, Laila Dearca, che in questo modo portano avanti  azioni per la promozione del grande patrimonio archeologico presente nel proprio territorio comunale. Hanno aderito al consorzio di promozione archeologica che vede come Comune capofila Ittireddu con il suo vice sindaco nonché archeologo Franco Campus (leggi l'intervista realizzata da Acsit Sardegna l'anno scorso). Associati anche Torralba (che con Teti e Ittireddu ha partecipato alle mostre di Genova e Firenze), Esterzili, Genoni, Orune e Padria.

Per Stefania Piras un esordio vincente con le domus de janas e gli inestimabili petroglifi. “Oniferi ha tanto da far vedere – afferma convinta – e il patrimonio prenuragico e nuragico ne sono la testimonianza. Grazie a Franco Campus, che sta seguendo i lavori per la messa in sicurezza del nuraghe Ola (il nuraghe crollato e prontamente oggetto di intervento da parte del comune stesso ndr), siamo entrati in questo consorzio che vede piccole realtà unirsi e fare fronte comune, arrivando addirittura ad organizzare una mostra in una delle città più belle e visitate d’Italia”.

"A Venezia - infatti, come si legge nella pagina facebook del Ministero dei Beni Culturali Sardegna - apre i battenti, domani a un passo dal ponte di Rialto, la mostra "Identità e orizzonti di una civiltà: la Sardegna Nuragica". Dopo le tappe di Roma, Genova e Firenze, in versione ampliata e riveduta, l'esposizione arriva a Venezia, già sede di importantissime mostre che hanno contribuito a far conoscere al grande pubblico la civiltà nuragica; basti ricordare la mostra del 1949 sui bronzetti curata da Gennaro Pesce e Giovanni Lilliu.
L'elemento di novità della manifestazione è che, pur essendo nata in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Sassari e Nuoro, la mostra è stata organizzata da un gruppo di piccoli comuni delle zone interne della Sardegna, che in modo spontaneo si sono uniti e consorziati per portare nella prestigiosa cornice di Venezia le peculiarità del patrimonio culturale sardo. Al Comune organizzatore e capofila, Ittireddu, e a Torralba e Teti, già presenti nell'organizzazione delle mostre di Genova e Firenze, si sono aggiunti Esterzili, Genoni, Oniferi, Orune e Padria. La mostra ha un target prettamente divulgativo, con scenografiche ricostruzioni e una sezione con gigantografie panoramiche che seguono il filo delle stagioni. Non manca una sezione dedicata alla cultura artistica contemporanea. L'inaugurazione si svolgerà venerdì 6 marzo alle 16.30 presso la Scuola Grande di San Teodoro e sarà visitabile fino al 20 aprile
.”

E se Oniferi sarà rappresentato dai petroglifi e dalle sue domus, Teti porterà con se il meraviglioso villaggio di Abini e i suoi ormai famosissimi bronzetti.

In trasferta anche il tenore Santa Ruche di Oniferi che accompagnerà il sindaco Stefania Piras e tutta la delegazione sarda. Avranno il compito di portare a Venezia l’altro lato della Sardegna ancestrale: il canto a tenore.

 

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