La situazione è seria, oramai un emergenza, e chi deve provvedere sta ad osservare inerte i problemi che bar, ristoranti, panificatori, pasticcerie e tutti coloro che usano quotidianamente acqua potabile si trovano ad affrontare con il rischio di chiudere bottega ed attendere che la situazione igienica dell’acqua migliori.
Dilettantismo irresponsabilità e superficialità è stata dimostrata da Abbanoa che, con la comunicazione del 9 marzo, ha diffuso notizie circa la bontà dell’acqua senza attendere i risultati certificati della ASL che hanno puntualmente smentito le rilevazioni dell’ente gestore.
Tutto questo ha creato disorientamento e sconcerto nei confronti delle imprese e dei consumatori.
Ci siamo premurati ad avvisare gli operatori che senza l’ordinanza del sindaco e le analisi della ASL, la comunicazione di Abbanoa non era da considerarsi valida per gli utenti.
Ci chiediamo perché è stato creato da parte dell’ente gestore questo caos e se qualcuno dei vertici, dall’Amministratore Delegato al Direttore Generale si siano minimamente posti il problema della confusione che si andava a creare. Chi pagherà per questo?
Nessuno ha provveduto ad abbozzare un minimo piano per alleviare i disagi delle attività commerciali coinvolte in questa emergenza. Dove sono le autorità solitamente chiamate ad agire in questi casi?
Confcommercio invita coloro che hanno subito danni da questo evento a rivolgersi presso i nostri uffici dove saranno date informazioni su come comportarsi e richiedere a Abbanoa che venga riconosciuto, anche attraverso delle riduzioni di bolletta, il danno patito.