Legge sulla montagna: ecco in sintesi i punti in cui si sviluppa la proposta di legge del barbaricino Efisio Arbau

redazione
23/06/2015
Politica
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Parte dall’analisi profonda delle peculiarità che caratterizzano i nostri paesi di montagna, la proposta di legge presentata questa mattina alla stampa dal consigliere regionale della Base Efisio Arbau. Un’analisi attenta da cui emerge che le piccole comunità sono prima di tutto custodi di identità grazie alla lingua sarda, che continua a essere usata solo ed esclusivamente nei piccoli centri. “I comuni montani della Sardegna sono comunità che tutelano e preservano l'identità della nazione sarda” affermano all’unisono Efisio Arbau ed i colleghi di gruppo Gaetano Ledda, Mondo Perra e Michele Azara. “Sono inoltre custodi dei polmoni verdi più estesi d’Europa.

“Punto centrale della proposta è la programmazione fatta dai Comuni con la Regione per stabilire i livelli minimi dei servizi. In particolare per quanto attiene istruzione, sanità e trasporti” sottolinea il consigliere barbaricino Efisio Arbau.

Un altro presupposto fondamentale della proposta è lo strumento legislativo statale (già esistente) che prevede il riconoscimento di “zone a burocrazia zero”. Strumento che permetterà alle imprese e aziende che compongono il tessuto produttivo di sopperire agli svantaggi geografici grazie a meno adempimenti burocratici e a una maggiore qualità dei servizi pubblici.

Saranno le Unioni dei Comuni che sperimenteranno per primi l’applicazione sul campo dell’istituto giuridico – fiscale che riguarda la semplificazione in tema di burocrazia.

Passa attraverso la gestione consortile poi, tramite una convenzione con l’ente foreste, la cura del “polmone verde della Sardegna”. Consorzi che coinvolgeranno i privati e che avranno ad oggetto il recupero dei terreni abbandonati, per la nascita della cosiddetta “industria del bosco”. Si utilizzeranno fondi comunitari che spesso sono stati usati in maniera poco incisiva e anzi, sono stati dispersi in inutili microinterventi.

Porre a sistema, poi, l’altro grande strumento che è il Pastoralismo, riconosciuto patrimonio dell’Unesco, nella sua espressione del canto a tenore. Un sistema che andrà ad incidere su produzioni agro pastorali, artigianali, nell’ottica che l’unione delle attività economiche possa rappresentare un ulteriore strumento per valorizzare il patrimonio culturale che possediamo, anche attraverso specifiche azioni di marketing.

Infine, premialità per chi decide di scommettere il proprio futuro sulla comunità di montagna: in sintesi “una serie di incentivi e premialità a finanza regionale – concludono i quattro consiglieri - che rafforzino l'intendimento di voler vivere, lavorare e fare impresa nei comuni montani della Sardegna”.

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