Coldiretti Nuoro Ogliastra. Ultima chiamata per Pigliaru sul refresh. Subito la soluzione o invaderemo Cagliari

A cura della redazione
05/10/2015
Attualità
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La pazienza dei soci Coldiretti è al limite. Il disagio e il malumore per i premi bloccati a causa del refresh e per i ritardi nei pagamenti si respirava a pieni polmoni questa mattina durante l'assemblea interprovinciale di Nuoro Ogliastra tenutasi nella Camera di Commercio. Alla fine si è deliberato all’unanimità di incontrare il Presidente della Giunta Francesco Pigliaru: “andremo con le aziende colpite dal refresh – ha detto il presidente di Coldiretti Nuoro Ogliastra Simone Cualbu – per dimostragli ancora una volta che non si tratta di un problema inventato dalla Coldiretti e non sono numeri vuoti, ma affliggono gli allevatori in carne ossa”.

La base si è detta in linea con la direzione tracciata dai vertici dell'Organizzazione e gli ha dato carta bianca rassicurandoli: “se avete bisogno del nostro sostegno – hanno detto nei numerosi interventi riferiti esplicitamente a manifestazioni pubbliche - sappiate che ci siamo”.

Il bersaglio è uno: “la politica sorda e burocratizzata, lontana dai problemi concreti che tormentano il mondo del lavoro agricolo”. L'elenco dei problemi, (“che si stanno incancrenendo non avendo una rappresentanza politica in Giunta”) è lungo, anche se quello che in questo momento fa più male è il refresh, la riclassificazione dei suoli agricoli da parte di Agea avvenuta nel 2013 che adesso considera non eleggibile (cioè terreni che non possono usufruire dei premi comunitari in quanto secondo loro inutilizzati) il bosco (e già questo penalizza l’isola) che inoltre, sempre secondo le ultime rilevazioni, ha aumentato le superfici addirittura di 274.442 Ha rispetto al 2010, passando da 291.152 Ha a 565.594 Ha.

“Grazie al nostro intervento direttamente presso il ministero della Politiche agricole – ha spiegato il presidente regionale della Coldiretti Battista Cualbu – siamo riusciti a far riconoscere le peculiarità dei nostri pascoli, dove gli animali pascolano anche sotto le chiome degli alberi e la macchia mediterranea. Anzi sono quelli che rendono i nostri pascoli, e dunque la carne, il latte e i suoi derivati particolari ed unici”.

Riconoscimento che però vale a decorrere dal 2015. L’inghippo che sta dannando gli allevatori riguarda le domande del 2011 – 12 – 13 – 14. “Adesso deve intervenire la politica – ha rimarcato ancora Cualbu – affinché questa deroga sia retroattiva. Cioè che valga anche per il quadriennio che va dal 2011 al 2014, in cui sono concentrate tutte le domande bloccate a causa della nuova rilevazione foto aerea”.

In pratica si tratta di un pasticcio burocratico. Sono domande perlopiù presentate con le vecchie regole, ma che non rispettano le nuove dettate dal refresh del 2013 che, come detto, hanno modificato le superfici ritenute eleggibili (che possono usufruire dei premi comunitari).

“Purtroppo quando Agea ha inviato per posta certificata (Pec) le lettere in cui notificava le anomalie e chiedeva indietro i soldi o informava semplicemente che avevano provveduto a decurtarli da altre misure del Psr (compresa quella sull’alluvione) – ha detto il direttore di Coldiretti Nuoro Ogliastra Aldo Manunta – nessuno dei produttori le ha viste per tempo. E' oggettivo che la posta certificata non la si legge tutti i giorni, anzi. Dunque in pochi o nessuno ha potuto presentare ricorso”.

“E’ chiaro che il problema non è più tecnico ma solo politico – ha ribadito Simone Cualbu -. Per risolvere, è inutile girarci attorno o ribaltare le colpe contro la Coldiretti, serve una politica autorevole che abbia a cuore le sorti del comparto. Esempi simili ce ne sono tanti e sono stati tutti risolti. Tocca a loro intervenire con la voce grossa”.

“Il presidente Pigliaru quando è intervenuto a Monastir a giugno alla nostra manifestazione – hanno ricordato il presidente e il direttore di Coldiretti Nuoro Ogliastra - ha preso in carico la questione rassicurandoci che l’avrebbe portata all’attenzione del ministro. Purtroppo di risultati concreti non ne abbiamo”.

Alla fine la direzione da seguire è stata unanime. Una delegazione di allevatori chiederà udienza al presidente Pigliaru. “Ma – ha chiuso il presidente regionale interpretando la volontà dei numerosi presenti che hanno affollato la sala della Camera di Commercio -, non è più tempo di fiducie a lungo termine, il problema va risolto nel più breve tempo possibile, altrimenti andremo insieme a tutti voi a Cagliari”.

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