Ha mancato la vittoria dell'Oscar green al fotofinish il giovane agricoltore di Sassari Giacomo Masia, non riuscendo nell'impresa di bissare, grazie alle sue produzioni di cardo, il titolo regionale conquistato a luglio a Cagliari, nella categoria We green (agricoltura sostenibile e sociale).
L'Oscar per l'agricoltura sostenibile e innovativa, ideato da Coldiretti Giovani Impresa, venerdì scorso in Expo è stato consegnato invece ad una sua coetanea calabrese, Lucia Marascio, che si è presentata con il muscolo di grano, la carne senza carne che ha pelle, nervo e fibra, come un taglio di manzo, ma è fatta soltanto di farina di frumento e legumi.
Giacomo Masia ha una azienda agricola a Campanedda, in territorio di Sassari, dove coltiva erba medica, cereali e mais. Da qualche anno ha condiviso la scomessa di Matrìca, dedicando una parte dei suoi terreni, quelli marginali ed improduttivi, alla coltivazione di cardo che poi fa a finire nell'indutria verde di Porto Torres per trasformarlo in bioplastica (piatti, bicchieri, posate ecc. biodegradabili), olio e farina per animali.
"E' una piantagione che si regge esclusivamente con la pioggia e si adatta perfettamente al clima sardo – spiega il giovane Giacomo Masia –. Si coltiva ogni sei anni e produce già dal primo. Insomma mi consente di avere un reddito anche da quelle terre marginali e improduttive, e di farlo con coltivazioni a zero impatto ambientale".
"Aver raggiunto la finale dell'Oscar green, quest'anno tenutasi nel contesto internazionale dell'Expo, valorizza giovani coraggiosi, innovativi e creativi come Giacomo che promuovono un'agricoltura sostenibile e vincente dal punto di vista economico" sostiene il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu.
"Grazie all'accordo che abbiamo siglato con Matrìca – prosegue il presidente – si potrà garantire un'integrazione al reddito a quegli agricoltori in possesso di terre abbandonate in quanto marginali e improduttive. Il cardo è un'ottima piantagione dalla quale non si butta nulla – prosegue –. Tra le altre cose dai semi dei cardi si produce una farina ogm free ad alto contenuto proteico, che contribuisce a migliorare la produzione di latte ovino come dimostra uno studio di ricercatori del Dipartimento di Agraria della università di Sassari".
"E' una delle più grandi sperimentazioni e innovazioni che si stanno portando avanti in campo agricolo in Sardegna ed i giovani sono ancora una volta protagonisti – dice anche il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba -. Se dovessimo vincere questa sfida potremmo chiudere la filiera, e certificare il latte e il formaggio 100 per cento made in Sardinia ogm free".